La missione di Maria di Nazaret

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

   

Avrebbe potuto farlo, ma non l’ha fatto. Dio non ha voluto salvare il genere umano senza far ricorso a Maria, fanciulla povera e indifesa di Nazaret. Dio ha voluto che, attraverso la più perfetta e la più umile delle sue creature, l’umanità non ne conoscesse solo la potenza o l’onnipotenza ma anche e innanzitutto l’infinita umiltà. Nessun essere umano più di Maria ha potuto infatti sperimentare come la vera cifra della grandezza di Dio sia la sua umiltà ineffabile, il suo viscerale amore per le creature e in particolare per quelle a lui più sottomesse. Nessuno più di lei ha potuto e può capire perché da un Dio costitutivamente onnipotente ma deliberatamente cosí bisognoso di umana e sincera accoglienza, siano particolarmente amati coloro che, costitutivamente limitati e impotenti, facciano di tutto per esserne inutili servi quanto più possibile degni. Dio, per salvare l’umanità, ha avuto bisogno del tenerissimo e incondizionato amore di una fragile ma energica creatura come Maria, facendo di questa sua figlia la propria madre e la propria sposa e innalzandola alla fine al rango di madre dell’umanità e di regina degli spiriti celesti ed umani. 

Maria, pertanto, è al centro del mistero trinitario e dello stesso progetto salvifico-escatologico di Dio: l’amore purissimo del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre passa attraverso Maria che accetta di essere resa feconda dall’azione dello Spirito divino (o della intensa relazione d’amore tra Padre e Figlio) in tutti i modi e per tutti gli scopi da esso fissati o prestabiliti. Quella stessa creatura, che accoglie in sé il Creatore per farlo vivere con ognuno di noi e per vederlo morire per ognuno di noi, viene da lui esaltata oltre ogni possibile immaginazione e innalzata sino alle altezze vertiginose della stessa realtà divina, giacché non può non partecipare della divina realtà chi ha consentito a Dio di scendere sulla terra e chi, continuando ad ottemperare alla volontà divina, con la sua perenne preghiera di intercessione ha consentito e consente agli uomini di salire verso il cielo.     

Inoltre, Maria è la più compiuta espressione di un’umanità veramente in cammino verso il Signore, è in altri termini il vero Israele ovvero il vero combattente di Dio, il combattente fedele e indomito, come bene testimonia il Magnificat, per la verità, per la giustizia e la pace proclamate da Cristo. E’ principalmente per questo, per questa sua immacolata integrità, per questa sua santa combattività contro il peccato ed i suoi molteplici e malefici derivati, che viene prescelta dal Padre come madre del Figlio e dal Figlio come madre dell’umanità nel quadro dell’opera perennemente creativa e salvifica dello Spirito Santo.

Dio ha voluto che la missione di Maria fosse parte integrante della missione eterna di Cristo: egli ha voluto essere generato nel tempo mortale degli uomini affinché il loro tempo mortale si aprisse ad un tempo eterno di immortalità, ha voluto che Maria generasse la Salvezza per rigenerarla continuamente di generazione in generazione, sino alla fine dei tempi, nel cuore di uomini e donne desiderosi di amore e pace inestinguibili. Perciò Maria, mediatrice nel Figlio mediatore, non può e non deve essere considerata come un elemento opzionale o inessenziale della fede in Cristo; al contrario, la fede in Maria è momento integrante e costitutivo di questa fede. Dio ha avuto fede in lei assegnandole un ruolo ben preciso nel tempo e nell’eternità; i credenti in Cristo non possono di conseguenza esimersi dal riporre in lei, umile e potente condottiera di Dio, ogni concreta richiesta e speranza di salvezza.