Maria e la fine del mondo
La nostra fede è strettamente connessa all’accettazione dei Vangeli che sono il racconto dell’insegnamento e dell’opera di Cristo. E i vangeli, pur soggetti ad interpretazioni non sempre corrette, ci dicono anche, ben oltre forme puramente ed irrealisticamente simboliche di esegesi, che il mondo finirà e che la fine del mondo avverrà attraverso una catastrofe cosmica: «il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte» (Mt 24, 29), per cui vi sarà «sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra» (Lc 21, 25-26). Tutti gli evangelisti concordano su questa profezia apocalittica e sul fatto che questi sconvolgenti segni cosmici saranno di poco antecedenti il ritorno di Gesù, o quasi contemporanei ad esso, nel mondo stesso: «Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli» (Mt 24, 30-31). D’onde l’esortazione a tutti coloro che, con parole e opere, avranno creduto nel Figlio di Dio: «Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (Lc 21, 28).
Subito dopo questi straordinari avvenimenti, il diavolo, nefasto seduttore di nazioni e di anime singole, sarà «gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco» (Apocalisse di Giovanni 20, 10-15).
La fine del mondo avrà come terribile corollario la seconda morte la quale è «per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori» cui «è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo» (Ivi 21, 8), ma avrà anche come splendido inedito e definitivo scenario «un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Ivi 21, 1-2), la città celeste ed eterna di Dio la cui voce potente dirà: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Ivi 21, 3- 4).
Il pieno e realistico dispiegarsi del regno di Dio, da Cristo annunciato come già imminente nella sua prima venuta sulla terra, sarà adesso, pur preceduto o accompagnato da sconvolgenti fenomeni fisico-astronomici, finalmente realizzato con il secondo ritorno del Messia e con la sua definitiva e gloriosa permanenza tra gli uomini. Ma, come in occasione della discesa salvifica del Figlio di Dio sulla terra era stata Maria di Nazaret a renderne possibile l’avvento, anche l’instaurazione finale del suo santo regno di giustizia sarà preparata dalla Vergine santa, dalla Madre sua Immacolata, con l’aiuto o con il contributo di tutti coloro che a lei si rivolgeranno e con lei coopereranno in una durissima lotta contro Satana e quindi anche contro tutte le forze irrazionali e malefiche della vita e della storia al fine di conseguire per sé e per altri l’ambíto premio della salvezza eterna.
Questo ruolo di preparatrice degli eventi ultimi della storia umana alla Madre di Dio viene riconosciuto dalla Chiesa sulla base della narrazione evangelica che la vede strettamente ed inseparabilmente associata all’opera salvifica di Cristo. In particolare, non solo suor Lucia, la veggente di Fatima, ma anche figure altamente spirituali come Luigi Maria Grignion de Montfort e Padre Massimiliano Kolbe hanno molto insistito sul suo ruolo materno e regale di condottiera dell’esercito cristiano e cattolico contro il male e verso la trionfale vittoria del suo Figlio divino nel corso di tutta la storia e soprattutto nei suoi “ultimi tempi”. Padre Kolbe profetizzava quanto segue: «Viviamo in un'epoca che potrebbe essere chiamata l'inizio dell'era dell'Immacolata ...sotto il suo vessillo si combatterà una grande battaglia e noi inalberemo le Sue bandiere sulle fortezze del re delle tenebre. L'Immacolata diverrà la Regina del mondo intero e di ogni singola anima, come la Beata Caterina Labourè prevedeva...Scompariranno allora le lotte di classe e l'umanità si avvicinerà, per quanto possibile, su questa terra alla felicità, ad un anticipo di quella felicità verso la quale ognuno di noi tende naturalmente, alla felicità senza limiti in Dio, in Paradiso. In effetti, quando ciò avverrà la terra diventerà un paradiso. La pace e la felicità vera entreranno nelle famiglie, nelle città, nei villaggi e nelle nazioni dell'intera società umana, poichè dove Ella regnerà, faranno la loro apparizioni anche le grazie della conversione, della santificazione e della felicità ... L'Immacolata sarà, anzi dovrà essere riconosciuta regina di tutti e di ogni singola persona in Polonia e nel mondo intero, e al più presto possibile; ecco la nostra parola d'ordine, per la quale torna conto vivere, lavorare, soffrire e morire».
E Luigi Maria di Montfort spiega significativamente: «nella seconda venuta di Gesù Cristo, Maria deve essere conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo, per far conoscere, amare e servire Gesù Cristo per mezzo di lei. Non esistono più, infatti, i motivi che determinarono lo Spirito Santo a nascondere la sua sposa mentre elle viveva quaggiù e a manifestarla ben poco dopo la predicazione del Vangelo…In questi ultimi tempi, Dio vuole dunque rivelare e manifestare Maria, capolavoro delle sue mani:
1) Perché ella quaggiù volle rimanere nascosta e si pose al di sotto della polvere con umiltà profonda, avendo ottenuto da Dio e dai suoi Apostoli ed Evangelisti di passare inosservata.
2) Perché ella è il capolavoro delle sue mani, sia quaggiù nell'ordine della grazia che in cielo nell'ordine della gloria, e Dio vuole riceverne gloria e lode in terra dai viventi.
3) Perché è l'aurora che precede e annuncia il sole di giustizia Gesù Cristo, e quindi dev'essere conosciuta e svelata, se si vuole che lo sia Gesù Cristo.
4) Perché, essendo la strada per la quale Gesù Cristo è venuto a noi la prima volta, è pure la strada che egli seguirà nella sua seconda venuta, anche se in modo diverso...
Bisogna dunque che Maria sia conosciuta più che mai, per la maggior conoscenza e gloria della Santissima Trinità».
Negli ultimi tempi, prima della fine del mondo, verranno esplicandosi al massimo delle loro potenzialità la sua misericordia materna con la quale i peccatori che si convertiranno e ritorneranno nella Chiesa cattolica saranno ricondotti a Dio, la sua forza contro tutti i nemici irriducibili di Dio (ivi compresi scismatici, maomettani ed ebrei in malafede), la sua grazia che accompagnerà l’impegno e gli atti di amore dei servi fedeli di Gesù i quali «combatteranno» proprio «per gli interessi» di quest’ultimo. Non è del tutto chiaro se per Luigi Maria Grignion de Montfort questi servi fedeli di Gesù siano esclusivamente uomini e donne che prestano il loro servizio spirituale nel clero e negli ordini religiosi regolarmente riconosciuti della Chiesa o se, come è più agevolmente presumibile anche al di là delle valutazioni del combattivo sacerdote francese del ’600/’700, essi siano presenti in ogni ambito della società umana indipendentemente dal loro ruolo o dalla loro particolare condizione sociale e professionale.
E’ in ogni caso importante ricordare che, per il Montfort, «il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il suo calcagno, cioè i suoi poveri schiavi e umili figli che lei susciterà per muovergli guerra. Questi saranno piccoli e poveri secondo il mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre membra del corpo. In cambio saranno ricchi di grazia divina, che Maria comunicherà loro in abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni creatura per lo zelo coraggioso, e cosi fortemente sostenuti dall'aiuto di Dio, che con l'umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo».