A monsignor Giuseppe Fiorini Morosini

Scritto da Francesco di Maria.

 

Monsignor Morosini, in modo amabilmente polemico mi permetto di proporLe di scrivere, anche a nome e per conto di cristiani inflessibilmente avversi ad ogni forma di delinquenza estorsiva e criminale, un’altra lettera ai mafiosi di Locri e dintorni, una lettera più o meno come quella che segue. 

Uomini della cosiddetta ‘ndrangheta, voi forse non riuscite ad immaginare quanto siate sventurati e ostili a voi stessi prima che agli altri e l’entità del danno che state procurando alle vostre anime oltre che alle vite terrene di tanti di noi. Non fatevi illusioni: la condanna non sarà solo o tanto quella, sempre troppo mite per i vostri orribili misfatti, che vi verrà inflitta dai giudici terreni, ma quella ben più giusta e radicale che vi sarà comminata per sempre dal giudizio divino. Intendiamoci: anche la Chiesa, probabilmente, ha favorito l’indisturbato prosperare dei vostri crimini, perché, pur sapendo, ha preferito tacere anziché ammonirvi severamente nel corso di lunghi decenni e ha sostanzialmente badato più al suo pratico tornaconto che non a testimoniare fattivamente l’imperioso richiamo evangelico al rispetto della persona e della vita di tutti.  

La Chiesa, la nostra Chiesa di Locri in particolare, una volta ebbe anche il coraggio di scomunicarvi e di cacciarvi dalla comunità ecclesiale (ricordate il buon Bregantini?), ma poi questa sua veemente e doverosa azione sacramentale è venuta spegnendosi e cedendo il passo ad un ambiguo atteggiamento di “francescano” silenzio. Noi sapevamo benissimo che il santuario di Polsi, formalmente luogo di fede, è sempre stato almeno per molti decenni nel corso del ’900 e sino ad oggi un luogo di illegalità e di messa a punto di opere delittuose e di omicidi efferati. Cosí come abbiamo sempre saputo che anche molti di coloro che a Polsi “sono venuti per trovare nella fede e nella devozione alla Madonna motivi per vivere” hanno fatto sempre finta di non sapere, finendo inevitabilmente per essere conniventi con la vostra mentalità sottosviluppata e con le vostre trame assassine.   

Voi parlate di Vangelo, di religione, di devozione a questo o a quel santo, ma analfabeti e arroganti come siete e come avete voluto essere non perché costretti ma per vostra libera scelta, avete usato sempre tutto per le vostre stupide credenze scaramantiche e pseudo-religiose, fraintendendo volutamente la semplicità e la chiarezza dei comandi evangelici. Anche se foste stati in qualche modo costretti a diventare mafiosi, avreste dovuto resistere, ribellarvi, opporvi con tutte le vostre forze alla logica della prepotenza, dell’arricchimento a tutti i costi, della violenza sistematica. Non vi rendete conto di quanto siate ridicoli e grotteschi con quella vostra arcaica e infantile concezione dell’“onore” che ritenete di poter e dover perseguire in tutti i modi con i mezzi più feroci e disumani.  Come ben sanno anche i cristiani “per bene” (pochi o molti che siano) delle vostre terre, voi potete uccidere i corpi e appropriarvi illecitamente dei beni altrui, ma, comportandovi peggio degli animali, non potrete evitare una morte definitiva.

Noi Chiesa abbiamo sbagliato perché abbiamo rinunciato ad educarvi alla vera fede in Cristo, tollerando le vostre malefatte e accettando persino le vostre copiose ma insanguinate offerte di denaro; noi abbiamo sbagliato per paura, per viltà, per pochezza spirituale di cui adesso cerchiamo di chiedere umilmente perdono a Dio. Ma è la stessa Chiesa che ora, intimamente contrita, illuminata dalla Sapienza divina e sorretta dallo Spirito Santo, pur senza maledirvi, vi comunica senza giri di parole, che la via che avete intrapreso per voi e per i vostri figli è una via che vi conduce ineluttabilmente all’inferno, alla dannazione eterna. Potrete rubare, ammazzare, fare sfoggio di potenza: al cospetto di Dio sarete solo delle persone empie, dei vermi camuffati da uomini, degli esseri malvagi che non potranno che essere distrutti in eterno dalla sua giustizia e dalla sua potenza. Perché, come recita il salmo 128, “il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi”.

Forse non siamo stati sinceri nello scrivere che pensavamo che “questi incontri tenuti a Polsi appartenessero ormai al folklore del passato”. Forse non è vero che “ci siamo dovuti ricredere”, perché eravamo già informati di tutto o comunque non siamo mai stati cosí ingenui da credere che la mafia dei nostri territori fosse un’invenzione o un’esagerazione di massmedia e forze dell’ordine, dal momento che chi vive realmente in una comunità non può non percepirne anche tendenze e propositi inconfessati ma dagli effetti ben visibili e tragicamente concreti. Tuttavia adesso ci proponiamo di rimediare sia pure con le nostre modeste capacità e le nostre flebili forze ai nostri errori, alle nostre colpevoli omissioni, cominciando ad ordinarvi pubblicamente, nel nome di Cristo, di convertirvi radicalmente con una vita di contrizione, di penitenza e di espiazione, sí da intenerire il cuore infinitamente misericordioso di Cristo e di quella Madre celeste che avete reiteratamente offeso con la vostra condotta e con azioni beluine che vi sono state ispirate da Satana e dalla vostra indole malvagia.

Uomini della cosiddetta ’ndrangheta, cambiate decisamente rotta e orientate i vostri figli verso rotte di legalità e di moralità, di vero rispetto umano e di pacifica e disinteressata generosità verso i deboli e gli oppressi. Allontanatevi dalla vostra nefasta idea di giustizia e recatevi di nuovo al santuario di Polsi per implorare la Vergine Santa di farvi avvicinare alla giustizia divina che è spirito di pace e di servizio nella carità. Noi pregheremo perché ciò accada, perché le vostre vite siano rigenerate nel pentimento e nell’amore, e pregheremo anche perché Dio sostenga gli uomini giusti, che non sono uomini senza peccato (giacché, come recita un proverbio biblico, “il giusto pecca sette volte al giorno”) ma uomini che, pur con i loro limiti, cercano di piacere a Dio confidando instancabilmente nella sua misericordia e nel suo aiuto.

Noi promettiamo solennemente dinanzi al Signore nostro che non saremo mai più vostri complici, né con il comportamento né con le parole, né direttamente né indirettamente, a cominciare da questa missiva che vi abbiamo scritto confidando unicamente nel perdono, nell’amore e nella protezione della Beata Vergine Maria e di Gesù, Dio nostro e Dio vostro. E, insieme a tutti coloro che vorranno ritrovarsi in quanto qui espresso, se proprio vorrete perseverare nell’errore e nelle vostre perverse pratiche di prevaricazione e di morte, ci abbandoneremo fiduciosi al Signore secondo l’insegnamento del salmista: “Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall’uomo violento, da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre” (Sl, 139).