Maria e i santi

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

Essendo la madre di Dio, la madre della Chiesa, la madre dell’umanità, ed essendo stata resa dal Dio uno e trino onnipotente per grazia, Maria di Nazaret è la santa dei santi, la più santa di tutti i santi, subito dopo il Santissimo o il tre volte santo che è Cristo Gesù in intima ed indissolubile comunione con il Padre e lo Spirito Santo. Dio non poteva e non può costituire una creatura più santa di Maria perché ella è la sposa del Padre e la madre del Figlio nell’unità dello Spirito Santo. Più di qualunque altro santo, ella può salvarci in quanto madre di Dio e vuole salvarci in quanto madre anche nostra. Chiunque vuole essere salvato in Cristo, deve ricorrere a lei e avrà a sua disposizione un’avvocata formidabilmente potente presso Dio.

Regina di tutti, è anche avvocata di tutti; e, più esattamente, come scriveva un mistico del XV secolo come Dionisio Cartusiano, «ella è l’avvocata dei peccatori, perché propriamente i rei, non gli innocenti, hanno più bisogno di chi li aiuti». Più si è sciagurati, più ci sono buone ragioni per rivolgersi a lei. Le preghiere dei santi al cospetto di Dio sono certamente molto efficaci, ma il solo sguardo supplice rivolto da Maria al Signore è già più efficace di tutte le preghiere degli angeli e dei santi messi insieme.

Tra le preghiere di Mosé che, volte ad ottenere il perdono del suo popolo, il Signore teneva in grande considerazione, e le preghiere di Maria, la quale non fermò il sole come Giosué, né spostò un monte come san Gregorio Taumaturgo del III secolo d.C., né resuscitò morti e fece scendere fuoco dal cielo come Elia, né guarí ammalati come san Pietro, non è possibile alcuna comparazione, per il semplice fatto che Dio stesso, dal momento in cui ella lo accolse nel suo grembo e nella sua vita, volle a sua volta accogliere in sé l’umanità, la sensibilità e la generosità, la tenerezza e l’amore illimitato di Maria verso tutte le altre creature oltre che verso il suo Creatore, e farne propri i sentimenti, le richieste, le suppliche e persino i desideri più inespressi. Per cui nessun santo può o potrebbe ottenere, specialmente per le anime più travagliate e maggiormente in pericolo, quel che ottiene Maria con estrema naturalezza.

D’altra parte, proprio i santi, tutti quelli riconosciuti dalla Chiesa ma anche quelli che restano nell’anonimato, hanno per Maria una venerazione speciale e spesso a lei si sono rivolti e si rivolgono per ottenere grazie a favore di uomini e donne che chiedono il loro aiuto. Sant’Agostino, sant’Antonio da Padova, san Pier Damiani, san Bonaventura, san Bernardo, san Bernardino da Siena, tutti hanno riconosciuto e magnificato la grandezza e la potente autorevolezza di Maria presso Dio. Sembra che, apparsa una volta a santa Brigida, Maria le disse: “Qualsiasi peccatore, anche se reo di innumerevoli peccati, sono pronta a riceverlo non appena si rivolga a me. E non guardo i peccati che ha commesso ma esclusivamente l’intenzione con la quale volge lo sguardo e il cuore verso di me: se viene con sincera volontà di cambiare vita, non mi rifiuto di medicare e guarire le sue piaghe, perché sono chiamata e sono veramente madre di misericordia”. Scrisse significativamente Alfonso Maria de’ Liguori: "In Lei la Divina Grazia non scese a stille come nei Santi, ma alla maniera di abbondante piog­gia sopra un vello ".

Dunque, i santi certamente contano e le loro preghiere non restano inascoltate da Dio, ma essi non potrebbero aiutarci se non amassimo in modo particolare e intenso Maria, che, per usare una bella espressione di san Bernardo, è «l’acquedotto» per mezzo del quale le grazie divine scendono a chi le chiede. Nessuno potrebbe essere santo senza Maria che è colei che forma i santi ed educa alla santità i suoi figli più devoti e più fedeli alla parola divina. Gesù stesso, in un certo senso, è stato educato alla santità da Maria. E Gesù oggi nulla le nega in cielo, perché ella nulla gli negò in terra.

Chi ha ricevuto il privilegio di percepire la sua concreta presenza nella sua vita, sa che Maria, benché non visibile attraverso gli occhi, è una persona realmente vivente che ama, che guarda, che ascolta, che protegge continuamente dal male e dal maligno e dalle tentazioni peccaminose anche quando, a causa della nostra fragilità, ci sentiamo fortemente spinti ad abbandonare la via del bene, della purezza, della solida fede in Dio. Chi ha ricevuto la grazia di avvertirne quasi sensibilmente la vicinanza materna, non può non invocarla, non lodarla e non ringraziarla incessantemente per tutto ciò che elargisce ogni giorno e che nessuna ricchezza terrena e nessun potere mondano potrebbero mai dare.

Maria è una vera educatrice dei santi che usa talvolta anche situazioni sfavorevoli o umanamente sgradevoli per potenziare la santità dei suoi figli prediletti in Cristo e renderli più docili di quanto ancora non siano alla volontà del Signore. San Girolamo per esempio, sotto la sua influenza, baciò le sue catene di prigioniero a Treviso, e sant’Ignazio di Loyola scrisse che la grave ferita riportata a Pamplona in battaglia gli fece capire chiaramente la sua vocazione religiosa e il suo destino spirituale, mentre Alfonso dé Liguori abbandonò la sua professione di avvocato per intraprendere una vita lontana dalle passioni e dagli onori del mondo a causa di una semplice distrazione: quella relativa al fatto di aver dimenticato un documento che, essendone per l’appunto privo, avrebbe provocato una sua grave sconfitta in tribunale, a seguito della quale si sarebbe convertito alla vita religiosa e santa diventando un innamorato di Maria su cui avrebbe scritto un libro celebre in tutto il mondo: “Le glorie di Maria”.

San Bernardino da Feltre diceva che «tutti i Santi del Paradiso guardano a Maria. Se tu hai Maria dalla tua, allora hai tutto, altrimenti non hai nulla, perchè tutto il Paradiso guarda a Lei; e se i Santi La vedono favo­revole, tutti presentano suppliche, altrimenti nessuno osa incominciare: tutti tacciono». In un sito religioso ho trovato un elenco lunghissimo e davvero sorprendente di santi di ogni genere con annessi atti devozionali e penitenziali.

Eccolo. San «Francesco d'Assisi fu un'anima eminente­mente mariana: venerava la Madonna nelle veglie notturne, le cantava speciali lodi, le elevava conti­nue preghiere, a lei consacrava tutti i suoi affetti, la volle come Protettrice dell'Ordine, faceva ogni anno una austera Quaresima in onore di Maria che inizia­va il 29 giugno e durava fino al 15 agosto; santa Veronica Giuliani per tre anni si nutrí solamente di pane ed acqua, e non era mai appagata delle inaudite penitenze che faceva per la Madonna; padre Pio da Pietrelcina recitava ogni giorno innumerevoli Ave Maria, digiunava ogni sabato a pane ed acqua in ono­re di Maria, e diceva ai numerosi miracolati: "Rin­graziate la Madonna "; san Salvatore da Horta, straordinario operatore di miracoli, prima di invocare la Madonna per ottenere miracoli e guarigioni. face­va mettere gli innumerevoli pellegrini davanti all'alta­re della Madonna e li invitava ad avere grande fidu­cia nella potenza di Maria; san Massimiliano Maria Kolbe è chiamato il folle dell'Immacolata per il suo infuocato amore alla Madre di Dio; al mortificato e penitente Beato Bernardo da Corleone apparve la Madonna e gli disse che dopo poco tempo sarebbe morto, allorché il fraticello pieno di gioia corse in cucina saltellando e sospirando "Paradiso! Paradi­so!"; san Leonardo da Porto Maurizio ogni volta che suonava l'orologio recitava un'Ave Maria; San Crispino da Viterbo rimaneva ogni sera per più ore dinanzi ad un quadro di Maria, assorto in contemplazio­ne; San Giuseppe da Copertino quando pregava la Madonna andava in estasi, si alzava da terra e rima­neva sollevato in aria senza appoggio dinanzi ad una statua della Madonna; anzi, gli bastava sentire sola­mente il Nome di Maria per volare in alto; san Lui­gi da Montfort salutava la Madonna trecento volte al giorno con atti d'amore; Sant'Alfonso Rodriguez digiunava rigorosamente tutti i sabati dell'anno, tene­va sempre in mano la Corona del Rosario e recitava l'Ave Maria in onore della Madonna a tutte le ore del giorno e della notte. Pregava pensando a Maria pre­sente, donava tutte le sue suppliche a Maria; san Bonaventura, Generale francescano, ordinò che dopo la preghiera di Compieta in ogni convento si recitasse il saluto Angelico che si diffuse in tutta la Chiesa, e volle, che ogni sabato si cantasse la Messa solenne della gran Signora; santa Teresa di Gesù Bambino a cinque anni faceva a casa il mese di mag­gio, nel giorno della sua Prima Comunione fece la consacrazione totale e perenne di se stessa alla Madonna. Partendo per il Carmelo, portò con sè la statuetta della Vergine Maria e morì esclamando: "Gesù! Maria! Vi amo".

San Casimiro scrisse una lode a Maria per recitarla ogni giorno e volle venisse messa nella sua tomba; Cristoforo Colombo cantò la Salve Regina quando scoprí l'America; san Pietro Tommaso era il confidente di Maria, e l'abitudine di portare Maria nel cuore lo trasformò in lei; la beata Giovanna, carmelitana, quando desiderava qualche grazia straordinaria dalla Madonna, recitava quindi­cimila Ave Maria, e chiudeva ogni centinaio con la Salve Regina; il monaco Bartolomeo si metteva, spogliato, sotto i ghiacci e le nevi per offrire peniten­ze a Maria, e per questo fu molto perseguitato dai diavoli; la regina santa Elisabetta faceva un digiu­no di quaranta giorni in preparazione della Festa del­l'Assunzione della Madonna, e nelle altre Feste digiunava a pane ed acqua; il beato Simone digiuna­va più volte la settimana in onore della Madonna, ed era moderato nel parlare perché Maria nel Vangelo non parla più di cinque volte; san Ludovico re di Francia, sommamente devoto della Madonna, recita­va ogni giorno in privato l'ufficio della Santissima Vergine, ogni sabato dava da mangiare a tre poveri dopo aver lavato loro i piedi; Ilarione da Conversa­no portava sempre con sé un'immaginetta della Madonna e molto spesso la baciava, commosso e devoto; l'umile sant'Alessio amava intensamente un'immagine di Maria esposta nella città d'Edessa, ma restò sulla porta della Chiesa per diciassette anni e da lí la guardava, non volendo entrare dentro per profondo rispetto alla Santissima Madre; san Giu­seppe Moscati, il dolce dottore dei poveri, in onore della Madonna tutti i sabati e in tutte le novene delle sue feste si asteneva dalla frutta. Pregava alcune ore ogni mattina prima di andare all'ospedale e recitava il Santo Rosario per essere guidato da Maria; il bea­to Egidio di San Giuseppe aveva una particolare devozione alla Madonna, tanto che teneva accesi quattro ceri giorno e notte davanti ad una copia del­l'immagine della Madonna del Pozzo di Bari, e pri­ma di uscire per la questua e quando rientrava passa­va sempre a salutarla; san Gaspare del Bufalo con­fidava pienamente nella Madonna: quando predicava e improvvisamente pioveva, benediceva il cielo con il quadro della Madonna e subito smetteva di piovere, oppure, l'acqua non bagnava i suoi ascoltatori; san Roberto re di Francia, nelle vigilie delle feste di Maria faceva un rigoroso digiuno e vegliava tutta la notte in preghiera; san Francesco Solano cantava spesso le lodi di Maria, e cantando andava in estasi per l'impeto della dolcezza.

La beata Cunegonda faceva penitenze straordinarie per amore della Madonna, ma il sabato le aumentava, tormentando il suo corpo in memoria dei dolori di Maria; sant'I­gnazio di Lojola, appena convertito, non aveva uno zelo ordinato e voleva uccidere un moro che aveva dubitato della perpetua verginità di Maria, ma la San­ta Madre lo calmò; san Domenico di Guzman reci­tava ventiquattro corone del Santo Rosario al giorno, nonostante i molti impegni di predicatore umile e straordinario; santa Teresa d'Avila ogni sera, alla presenza della comunità, metteva devotamente nelle mani di Maria le chiavi che le venivano consegnate come si usava nel monastero, perché aveva fatto Priora la Madonna; san Giovanni Berchmans con­sacrò fin dalla fanciullezza la sua castità a Maria e ottenne il dono di straordinaria purità che l'ispirava anche a coloro che lo guardavano. Inoltre, digiunava il sabato e nei giorni di passeggio visitava sette chie­se dedicate a Maria; la beata Mida Schininà digiu­nava in onore della Madonna tutti i sabati dell'anno, ogni volta che sentiva battere le ore ripeteva: "Ai Tuoi piedi, piissima Signora, voglio vivere e morire "; il figlio di Carlo II, re di Sicilia, ammalato gravemente, fece voto alla Madonna di entrare nell'Ordine francescano se fosse guarito, e infatti, dopo la guari­gione, diventerà vescovo di Tolosa e poi san Ludo­vico; alla bambina Rosa non piaceva il suo nome e si rivolse ad una immagine della beata Vergine del Rosario, che la consolò e disse che quel nome piace­va anche a Gesù, ma doveva aggiungere un altro nome: Maria. Si chiamerà Rosa di Santa Maria e dal­la Chiesa sarà canonizzata come Santa Rosa da Lima; il primo a salutare Maria, Madre di Dio, fu san Gio­vanni Battista, addirittura non ancora nato, quando si agitò, sentendo la voce di Maria, nel grembo della madre sant'Elisabetta; San Giuseppe Calasanzio fu un grandissimo devoto della Madonna: ancora bam­bino si deliziava nel recitare il Santo Rosario, digiu­nava a pane ed acqua in tutte le vigilie delle Feste mariane e fondò l'“Istituto dei poveri” della Madre di Dio.

San Tommaso d'Aquino per il suo amore alla Vergine, era chiamato: il Servo della Vergine Maria e in punto di morte gli apparve la Madonna; san Leo­poldo Mandic visse da innamorato della Madonna. Cercava tutti i modi per onorarla: tutti i giorni cele­brava la Messa all'altare della Madonna, più volte al giorno recitava il Santo Rosario, ogni giorno recitava l'ufficio di Maria, digiunava in tutte le vigilie delle feste mariane; san Francesco di Paola alla scuola di Maria imparò l'umiltà più profonda, la purezza più eroica, l'uniformità alla Volontà di Dio, l'amore ver­so il prossimo, la carità ardente verso Dio; per tutta la vita san Giovanni di Dio visse sotto lo sguardo materno di Maria. La sua pietà mariana era ardentis­sima, i suoi sacrifici per la Madonna erano innume­revoli, le suppliche continue, le privazioni per Maria di ogni genere e sulle labbra aveva sempre il nome di Maria; il Beato Antonio Baldinucci con una imma­gine di Maria operava miracoli, come fermare la pioggia, far venire il bel tempo, guarire gli ammalati, moltiplicare il raccolto, convertire le anime; santa Matilde aveva paura della morte, ma apparve la Madonna e le disse: "Se vuoi morire serenamente e santamente, recita ogni giorno tre Ave Maria ". E la Santa fece una morte invidiabile.

San Francesco Saverio portava sempre appesa al collo una corona del Rosario, e con quella otteneva guarigioni miraco­lose agli ammalati; san Camillo de Lellis assisteva i moribondi e li metteva sotto la protezione della Madonna, assicurando la loro salvezza eterna; san Giovanni Leonardi dall'inizio alla fine della sua vita fu veramente tutto di Maria; padre Baldassarre Guinigi, nella gioventù era amante del gioco e del divertimento, sperperò le ricchezze paterne, ma poi fu convertito dalla Madonna e morí santamente da sacerdote, dopo 60 anni di vita religiosa; san Paolo della Croce portava sempre al collo l'abitino del­l'Addolorata e diffondeva la devozione ai Dolori di Maria; santo Stefano Re d'Ungheria, consacrò il suo regno alla Madonna, le edificò un grandioso tempio e volle che i suoi sudditi la chiamassero "Grande Signora"; padre Marco Calvo ornò del nome di Maria  -quasi fosse un sigillo-  i libri, le vesti e tutte le altre cose che aveva in uso. Avrebbe voluto che il nome di Maria fosse scolpito sulle porte e sul­le pareti; Giovanni Giuseppe Sahun godeva della presenza abituale della Madonna e l'amore per lei lo elevò in pochi anni, alle vette della santità; sant'Alfonso Maria dé Liguori digiunava ogni sabato a pane ed acqua, ogni giorno recitava il Rosa­rio intero e l'Ave Maria al suono della campana; san Gabriele dell'Addolorata era chiamato il messagge­ro dell'Addolorata, e l'Addolorata fu quasi tutta la ragione della sua vita.

Sant'Alberto Magno onorava la Madonna in tutti i modi, e pur essendo incapace nello studio diventò un dotto per grazia di Maria; san Pierluigi una volta si ferí ad un dito, intinse con la penna un poco del suo sangue e scrisse: “Amare Maria è farla amare"; padre Duscarne era devoto dei dolori di Maria e un giorno ottenne una grazia dopo aver meditato su Maria Addolorata, facendo per quattordici volte la Via Crucis; santa Giacinta Marescotti dal giorno della sua "seconda conver­sione" avvenuta fra le Clarisse dopo dieci anni di vita dissipata e scandalosa nel monastero, non volle chia­marsi più Marescotti, ma Giacinta di Maria Vergine, e da quel giorno cominciò una vita di straordinaria penitente».

E noi che, pur amandoti con tutto il cuore e tutte le nostre forze, siamo cosí lontani da tutto questo; noi che, pur pregandoti ogni giorno con totale ed incondizionata fiducia, siamo incapaci di sottoporci a penitenze cosí impegnative ed ammirevoli; che, pur avvertendo quasi sensibilmente la tua presenza e la tua vicinanza a noi, sappiamo corrispondere solo miseramente alla tua infinita tenerezza materna; noi, Madre, possiamo continuare a chiederti di rimanerci accanto ugualmente sino alla fine dei nostri giorni terreni e di farci vivere eternamente con te e per te?