Fatima oggi

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani


Per cercare di capire l’immenso significato spirituale e teologico dell’apparizione di Maria Santissima ai tre pastorelli di Fatima il 13 maggio del 1917, è necessario collocare tale evento straordinario nel contesto storico dell’epoca: sin dal 1914 era in corso la prima guerra mondiale che stava ancora seminando morte e violenza in proporzioni inimmaginabili, sin dal 1910 proprio in Portogallo era in pieno svolgimento una rivoluzione repubblicana guidata da massoni e anticlericali, e infine tra il febbraio e l’ottobre del 1917 sarebbe venuta a compimento in Russia una rivoluzione comunista basata su un’ideologia fortemente dittatoriale ed atea.

Ecco, questo è il contesto, particolarmente denso di avvenimenti contrari e anzi ostili alla fede cristiana, in cui si verificano le apparizioni di Fatima: all’affermarsi storico di un tempo di odio, di brutale e sistematica violenza, di irreligiosità di massa, di radicale avversione alla santa croce di Cristo e all’universalità del suo significato salvifico, Dio risponde ancora una volta con il suo amore, manifestandosi concretamente nella storia degli uomini e affidando a Maria, madre dell’umanità, testimone per eccellenza e instancabile apostola di Cristo Gesù, il compito di confermare al genere umano, per il tramite di bambini innocenti, l’amore divino per tutti i suoi figli peregrinanti nel mondo terreno, e di reiterare loro l’invito del Figlio Salvatore ad una vita di santità, di impegno per il bene, di carità operosa e di slancio e fervore missionario.

Maria fa irruzione nella concreta vita storica degli esseri umani, nel nome e per conto di Cristo, per rincuorare i credenti cristiani duramente provati da tanta barbarie e dall’apparente prevalere di forze malefiche e irrazionali e per ribadire con sovrannaturale autorevolezza l’attendibilità e l’assoluta veridicità dei grandi dogmi della fede cristiana e cattolica, nonché l’universalità stessa del Magistero della Chiesa.

Maria infatti, nei suoi incontri in particolare con Lucia, parla di amore divino, di Cielo, di eterno destino dell’uomo, di Purgatorio e Inferno. Ella cioè riafferma la validità di quelle verità catechistiche da tanti esseri umani apprese nel corso degli anni e poi spesso dimenticate o messe da parte sotto l’incalzare di una vita a volte disumana, spesso drammatica o tragica, e di una realtà sempre più disincantata in cui non di rado finiscono per naufragare le immagini di pace e gli ideali della prima infanzia.

E’ come se Maria, rivolgendosi proprio a dei bambini, volesse dire: guardate che, nonostante l’obiettiva durezza della vita terrena, nel giusto siete voi bambini, con la vostra innocente ingenuità e con la vostra candida prontezza a credere alle parole e alle promesse di Gesù! Raccontate pure agli adulti quel che state vedendo e le cose che vi sto dicendo, in modo che persino molti di coloro che oggi sono particolarmente scettici possano ritornare alla fede e convertirsi al vangelo attraverso una solida riappropriazione di quella preghiera che tante volte uomini e donne sottoposti ad esperienze di vita troppo dolorose e stressanti hanno la debolezza di considerare completamente inutili!

Invece, ancor oggi, come è stato ben scritto, «Fatima ci ricorda che la preghiera non è la “cenerentola” delle nostre giornate: pur umilissima, è fatta per regnare, per essere Regina delle nostre case. Per essere luce di speranza, fonte di vera comunione di cuori e di volontà. Se non regna, si spegne, sbiadisce e svanisce. “Dite il Rosario, ogni giorno”, ha ripetuto a ogni apparizione Maria Santissima: in quella umile corona è nascosto il segreto della nostra salvezza. Ogni Ave Maria è una implorazione, un atto di affetto vero, una richiesta di sostegno e di amore. “Dite il Rosario”: cioè, non spegnete la speranza dal cuore, non riconsegnatevi alla inconsistenza delle cose e alla instabilità degli affetti e degli umori, agli “alti e bassi” che disegnano il nostro cammino. "Dite il Rosario”: cioè fidatevi di me, di mio Figlio, del Cielo, per camminare ancora meglio e più speditamente in terra. Come è bella la Chiesa quando è una vera “casa di preghiera”! Quando nel silenzio delle sue millenarie navate, come tra le nostre mura domestiche, i cuori si aprono a Dio e lo riconoscono Padre. Come è bella la Chiesa, quando l’Assemblea si raduna per celebrare i misteri di morte e di gloria del suo Signore e l’Eucaristia rinnova il volto della “comunità dei credenti”» (Mario Piatti, A tre Pastorelli apparve Maria. Qualche breve nota dal messaggio di Fatima, in “Zenit” del 13 maggio 2014).

Fatima continua a ricordarci che «la Vergine Maria è dinanzi a noi, accanto a noi, come madre e sorella premurosa, desiderosa soltanto che Gesù si generi nel nostro cuore e che la nostra vita si conformi sempre più alla Sua. Ella ben conosce le insidie del tempo presente e intercede continuamente per noi le grazie necessarie a percorrere i sentieri della fede. A Fatima è venuta per i piccoli, per i bambini, primi privilegiati destinatari del suo messaggio. Mai come in questa epoca l’infanzia è sottoposta a ogni vessazione e a ogni minaccia: le devastanti disposizioni “educative”, che», su impulso di una Unione Europea troppo spesso nemica della fede cristiana e della civiltà umana «fin dalla Scuola Materna vorrebbero introdurre giochi e materiale a dir poco osceni e umilianti per la dignità di ogni creatura umana, sono solo l’ultimo capitolo di una strategia ampiamente distruttiva» (ivi).

Quando Maria domanda a Lucia se lei e i suoi due cuginetti vogliano offrire a Dio le sofferenze che avrebbero dovuto patire in riparazione dei peccati dai quali Egli viene continuamente offeso, e se fossero disposti a pregare sempre per la conversione dei peccatori, la pastorella a nome di tutti accetta prontamente questa proposta.

Solo una bambina, che su indicazione della Mamma celeste si impegna peraltro a recitare tutti i giorni il Santo Rosario al fine di ottenere la fine della guerra e la pace nel mondo, poteva accettare una proposta che ad una mente adulta sarebbe apparsa probabilmente piuttosto irragionevole e insensata!

Ma merita di essere riportato qui per intero il significativo e toccante brano di un altro grande cantore di Maria: «La bellezza di questa apparizione è il coinvolgimento di questi bambini al piano di salvezza di Dio che cerca sempre la nostra collaborazione prima di compiere la sua opera. Come a Maria l’angelo prima propone di diventare Madre di Dio e poi gli affida una missione inaudita, cosí Maria domanda umilmente ai tre pastorelli se sono disposti a recitare il Santo Rosario con l’intenzione di far cessare la prima guerra mondiale. Nello stesso tempo Maria domanda a quei tre fanciulli di essere disponibili ad accettare le sofferenze in riparazione dei peccati che hanno offeso il cuore di Dio.

Maria propone ai tre pastorelli la stessa missione che Lei stessa ha compiuto, quando è rimasta ai piedi della croce per diventare compartecipe della redenzione del mondo. Questa rivelazione è sempre attuale, perchè l’uomo di ogni tempo si domanda quale sia il senso della sofferenza, e umanamente parlando è impossibile trovare una risposta adeguata al dolore innocente di un essere umano. Maria coinvolge Lucia, Francesco e Giacinta affinché tramite il loro dolore, la loro sofferenza e la loro preghiera possano far cessare la guerra e salvare la vita di tantissime persone.

In un mondo che rifiuta la sofferenza e cerca ogni maniera per sfuggire dal dolore, questo invito di Maria apre il cuore alla speranza. La disobbedienza di un figlio, un contratto di lavoro precario, la scoperta della sterilità fisica, la malattia della moglie, l’offese ricevute ingiustamente, l’indifferenza degli amici, sono dolori che possiamo accettare senza ribellione ed offrire per la salvezza delle anime.

La sofferenza riparatrice e redentrice acquista un valore non soltanto personale ma anche comunitario. Per questo la Chiesa invita a rimanere sempre vicini ai malati e ai sofferenti, prima di tutto per recare il proprio sostegno umano e spirituale, ma anche per invitare a offrire quel dolore per i peccatori, gli increduli e tutti coloro che offendono il nome del sacratissimo cuore di Gesù.

In un mondo che ha apostatato silenziosamente la fede in Dio, il desiderio di fare penitenza e l’accettazione della riparazione dei peccati contro il cuore di Gesù, sono l’arma vincente dei cristiani per la salvezza delle anime.

Questa missione corredentrice dell’umanità è tanto osteggiata dal principe di questo mondo, il quale tende sempre ad insinuare nelle anime dei fedeli un senso di scoraggiamento per invitarli a desistere da queste sante intenzioni. Satana è consapevole che la generosa offerta del dolore degli uomini porterebbe alle liberazione di tante anime tenute imprigionate sotto le sue grinfie.

L’invito per tutta la Chiesa è quella di non lasciarsi sfuggire questa occasione di salvezza per sé e per gli altri, considerando attentamente il valore salvifico del dolore, che da un lato limita l’azione ma dall’altro offre l’occasione di donare totalmente la propria vita per ottenere la grazia dell’eternità per tutti coloro che la desiderano» (Osvaldo Rinaldi, La Madonna di Fatima vince la violenza, le guerre e l'incredulità, in “Zenit” del 13 maggio 2014).