Maria tra primi e ultimi tempi della Chiesa

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

Sarà Maria a generare coloro che dovranno preparare il ritorno glorioso di Cristo nella storia degli uomini. Come Maria ha generato nel corpo e nell'anima il Salvatore del mondo, cosí ella genererà nello spirito altri figli capaci di lottare contro il male e le forze irrazionali che esso produce e di introdurre al compiuto e definitivo avvento del Regno promesso da Cristo. San Luigi Maria Grignion de Montfort, che è forse l’unico santo ad essersi interessato da vicino al futuro della Chiesa, scrive che, secondo la profezia di Genesi 3, 15, la discendenza di Maria (ovvero il suo “calcagno”), e quindi Gesù ma anche i suoi figli spirituali più fedeli e di conseguenza i più affezionati e rigorosi seguaci del Messia, avrebbe schiacciato nel corso dei secoli e soprattutto negli ultimi tempi “la testa del diavolo”, dove è interessante notare che, nel commento strettamente evangelico del Montfort, i figli spirituali della santissima Vergine sarebbero stati particolarmente umili e appassionati di Cristo, “piccoli e poveri secondo il mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre membra del corpo”.

Dio, nella sua ontologica unità-unicità e insieme nella sua ontologica sussistenza trinitaria, ha disposto ab aeterno che Maria dovesse essere la Madre del Creatore e del Salvatore del mondo e, in pari tempo e di conseguenza, la Madre di tutta l’umanità nel quadro del sacrificio salvifico del Cristo. Per questo, dopo aver generato Gesù nel corpo e nello spirito, ella avrebbe ricevuto proprio dal figlio morente sulla croce non solo il compito generale di assistere tutti gli esseri umani nelle loro più vere e profonde necessità esistenziali ma anche quello più specifico di continuare a generare spiritualmente nel Cristo medesimo altri figli desiderosi, sia pure con i propri limiti e le proprie debolezze, di seguirne coerentemente le orme sino all’offerta stessa della propria vita.

E Maria, che come madre di Gesù sarebbe stata anche la sua più fedele discepola e gli sarebbe stato accanto fin sotto la croce, allo stesso modo assiste, educa alla fede, fortifica, sempre assecondata dallo Spirito Santo che in lei abita in tutta la sua potenza rigeneratrice, tutti i figli e le figlie adottati in Cristo da Dio attraverso la sua straordinaria intercessione materna, non abbandonandoli mai ed accompagnandoli con infinita dolcezza sino al termine dei loro giorni terreni.

Ma quel che deve essere sottolineato con particolare attenzione è che, come Maria fu il grande sostegno della Chiesa nei “primi tempi” della sua esistenza, quando all’indomani della morte di Gesù continuò ad essere imprescindibile punto di riferimento per gli apostoli impauriti e depressi, cosí sarà il suo grande sostegno anche negli “ultimi tempi” della sua lunga e travagliata storia. Per “ultimi tempi” la Chiesa intende quel che, con riferimento agli “apostoli degli ultimi tempi” di cui parlava il Montfort, veniva sintetizzato da Antonin Lhomeau, in un suo scritto del 1919 su La Vierge Marie et les Apôtres des derniers temps d’apres le B. Louis-Marie de Montfort, Tours, Mame 1919, p. 10: «Il linguaggio cristiano dà il nome di “ultimi tempi” a un periodo di una durata senza dubbio indeterminata che può comprendere anni o secoli, nei quali i lutti della Chiesa, le sue cadute e i suoi trionfi, infine, tutto avrà un carattere estremo, e per cosí dire terminale, che preparerà la seconda venuta di Cristo…Questo è ciò che noi chiamiamo parusìa. Questo ritorno di Cristo è l’oggetto della nostra fede; e lo stesso Maestro ci ha comandato di vegliare e di attendere…La sua data è nel segreto di Dio».

Ecco: quelli che Montfort chiama “apostoli degli ultimi tempi” sono i figli più ardentemente devoti di Maria e più determinati a testimoniare il Cristo nelle vicende sempre più caotiche, convulse e violente della storia umana. Essi sono come abitati dalla Sapienza divina, come fuoco ardente e letteralmente posseduti dallo Spirito; essi pregano e operano esclusivamente per la gloria di Dio e la salvezza di tutti anche se Dio, per renderli più degni di sé su insistente supplica di Maria, «procura loro grandi lotte e riserva loro contraddizioni ed ostacoli in quasi tutto quello che intraprendono» (Amore dell’Eterna Sapienza, 1703). E, nel "Trattato sulla vera devozione" (1712), Montfort precisa che questi apostoli non sono solo sacerdoti particolarmente motivati in senso evangelico e predisposti al martirio ma anche laici, uomini e donne, che partecipano generosamente alla grande lotta finale contro il diavolo e i tanti crimini che egli instilla nella mente e nel cuore di molti e alla intrepida preparazione del regno di Cristo.

Ma da cosa è resa necessaria sul declinare della storia la presenza di questi "apostoli della fede", che si aggiungono a quelli “canonici” e ufficialmente riconosciuti dalla struttura gerarchico-istituzionale della Chiesa? E’ resa necessaria proprio dal disordine universale che, strada facendo e in modo sempre più accentuato con l’approssimarsi della fine dei tempi, viene addensandosi nel mondo e nella stessa Chiesa: il venir meno della fedeltà alla lettera e allo spirito del vangelo, l’affievolirsi della fede e del timor di Dio, la perversione dei costumi, la compromissione con infime pratiche e falsi valori mondani, sono tutti segni tristemente indicativi di tale disordine. Di qui, dunque, l’esigenza di speciali campioni della fede impegnati in un’opera, se non di riedificazione, almeno di sostegno ad una Chiesa che rischia di cadere in uno stato di agonia. Questi campioni della fede sono altresí coloro che lo Spirito sceglie perché la santa Madre di Cristo sia più che mai conosciuta, onorata e amata negli ultimi tempi, quando cioè si concluderà l’antica e profetizzata lotta tra la donna e il serpente, tra la sua stirpe e quella del serpente.

Ma questi eletti di Maria, da lei stessa generati alla vita sovrannaturale e resi forti come i grandi e profetici lottatori della Bibbia, saranno anche cosí semplici e fiduciosi nella misericordia e nella giustizia divine da essere simili a quei bambini cui Gesù paragona tutti coloro che realmente potranno vedere esaudito il santo desiderio di entrare nel suo Regno (Mt 18, 3). I veri combattenti di Dio sono come bambini, che affrontano tutte le intemperie e le contrarietà del mondo con la serena consapevolezza di non poter essere mai abbandonati dal proprio papà e dalla propria mamma.

La salvezza continuerà ad essere pilotata da bambini: dal bambino Gesù essa si è originata e con adulti resi per grazia bambini essa verrà volgendosi alla sua apocalittica conclusione. La Scrittura lo dice chiaramente: «Per bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari per ridurre al silenzio nemici e ribelli» (salmo 8). Ma poco più che bambino, e pieno di fede, era Davide impegnato contro Golia, figura emblematica di Satana sempre proteso a schiavizzare il popolo di Dio. Poco più che bambina anagraficamente e totalmente bambina nella sua fede assoluta in Dio era la stessa Maria, e bambini, cioè piccoli, ingenui, sprovveduti, irrilevanti e trascurabili secondo l’ottica del mondo, sono e saranno fino alla fine tutti coloro che, senza forse rendersene conto, combatteranno in modo efficace contro le molteplici e velenose forme dell’orgoglio satanico dell’uomo in genere e dell’uomo contemporaneo in modo particolare.

Maria non è apparsa e non ha parlato realmente solo a bambini, ma a bambini di certo si è rivelata e ha parlato molto più frequentemente che a persone adulte, il che è profondamente significativo. Lucia dos Santos, più nota come suor Lucia di Fatima, da adulta avrebbe detto una volta qualcosa che solo uno spirito evangelicamente bambino può affermare: «non c’è problema né personale, né familiare, né nazionale né internazionale, che non si possa risolvere col rosario». Chi volesse essere evangelicamente bambino come lei non potrebbe cominciare a fare altro che pensare la stessa cosa comportandosi di conseguenza.