Maria, la famiglia, la Chiesa

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

La Chiesa di Gesù è nata nella famiglia, nella sua famiglia. La Chiesa istituzionale e gerarchica si è venuta formando storicamente sulla base di una Chiesa originaria che era una Chiesa domestica, una Chiesa-famiglia, una Chiesa impregnata di amore coniugale e di amore per i figli pur in una normale e movimentata dialettica interpersonale e nel comune vincolo dell’amore per il Signore, una Chiesa ordinata e disciplinata secondo una logica di amore schietto e disinteressato e non secondo una logica freddamente burocratica e fondata sull’interesse e sul calcolo personali.

Che poi la Chiesa, nel corso della sua storia bimillenaria, abbia fatto e faccia fatica a conservare questi tratti iniziali e costitutivi, è vero, ma questo non toglie che l’essenza della Chiesa di Gesù consista proprio nel reiterato tentativo spirituale di ritrovare o ricostituire in se stessa le caratteristiche spirituali di carità e dedizione reciproche proprie delle prime famiglie cristiane a cominciare da quella esemplare di Cristo.

Se la Chiesa non si sforzasse realmente di rinnovare costantemente nel suo vissuto storico-quotidiano la comunione orizzontale e verticale al suo interno prima che al suo esterno, limitandosi ad esercitare una religiosità prevalentemente formale e inidonea a trasformare la liturgia di culto in effettiva ed efficace liturgia di vita, essa rischierebbe di compromettere o indebolire il suo compito centrale, quello di evangelizzare qualitativamente oltre e prima che quantitativamente il mondo, anche se Gesù le sarà vicino fino alla fine del mondo.

Preservare la famiglia dai molteplici attacchi demoniaci del nostro tempo, è perciò esigenza primaria e inderogabile della Chiesa cattolica, che, nell’opera spesso faticosa e inascoltata di tutela della famiglia naturale rispetto alle versioni o ai modelli deformati e insensati che oggi sempre più insistentemente si pretende di darne, in realtà viene difendendo se stessa, cioè la sua vocazione ad un amore pulito e sereno, e non in quanto struttura di potere preoccupata di perpetuare se stessa ma in quanto struttura di servizio tenuta a render conto a Dio prima che agli uomini pur nella sofferenza e nella solitudine.

In un tempo in cui si spaccia per umano ciò che è disumano e per civile ciò che è incivile (come, per esempio, il matrimonio tra persone dello stesso sesso o come l’affidamento dei figli anche a coppie omosessuali), la Chiesa deve avere e trovare il coraggio di resistere alla tentazione di sentirsi anacronistica e retrograda per continuare a trasmettere alle generazioni future un modello non egocentrico ed egoistico, non  degradante e degenere di famiglia, ma un modello familiare che continui a riflettere la volontà del Signore, la quale non può essere aggiornata storicamente sulla base di voglie e umori umani spesso turpi e aberranti.

La famiglia di Nazaret è attaccata da Satana e da coloro che gli sono asserviti perché essa è il vero tempio dell’amore, è il luogo in cui prende forma e da cui si irradia nella società e nel mondo ogni espressione di affetto e di amore non malsana, non malaticcia, non immatura e non infetta. Satana fa di tutto per contagiare mortalmente la comunità umana in tutte le parti del mondo, prendendo principalmente di mira proprio la prima e più delicata cellula della vita associata, quel nucleo familiare in cui crescono e vengono educati gli uomini e le donne di domani, i cittadini e le cittadine del futuro, i credenti di una Chiesa sempre in cammino.

Satana non vuole una famiglia simile o vicina alla famiglia di Nazaret, perché da quella famiglia non possono sorgere che persone, pur sempre imperfette e soggette al peccato, ma ugualmente capaci di battersi contro l’irrazionalità e le perversioni del mondo. Satana vuole alterare la famiglia originaria benedetta dal Signore, la Chiesa domestica delle origini, perché modificandone perfino antropologicamente i tratti e gli orientamenti possa alla lunga deturpare la stessa Chiesa universale di Cristo che ne è il santo e compiuto prolungamento.

Ma noi sappiamo che Satana alla fine non potrà spuntarla contro Maria, contro colei che, per volontà di Dio, ne distruggerà la superbia e la tracotanza pur se i suoi figli spirituali, e quindi noi tutti, saranno sempre da lui pericolosamente insidiati.

Maria, nonostante le pesanti contrarietà di un’epoca che sembra annunciare il declino di un’umanità capace di pensiero adulto e di vita morale, aiuterà la sua Chiesa a preservare, per usare le parole di papa Francesco, «la grande missione della famiglia: fare posto a Gesù che viene, accogliere Gesù nella famiglia, nella persona dei figli, del marito, della moglie, dei nonni, che Gesù è lì. Accoglierlo lì, perché cresca spiritualmente in quella famiglia» (Natale 2014). In una famiglia non trasgressiva, ma sempre pronta ad accogliere con profondo affetto e autentico rispetto umano persino il prossimo più irregolare e deviato purché spiritualmente non chiuso alla luce della verità e della misericordia di Dio.