Maria e una giovane donna del nord

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

Gli occhi di Maria sono sempre volti alla Chiesa, al mondo, alle famiglie, a ogni anima realmente desiderosa di verità anche se non ancora capace di darne testimonianza. Ella si preoccupa delle vicende, degli affetti, dei drammi di questa terra prendendosi cura in modo particolare dei semplici, dei poveri, degli afflitti, degli oppressi, dei malati, dei disperati. Ma ella cerca anche, proprio tra costoro, i suoi alleati, alleati sempre nuovi e sempre più numerosi per il Signore, per il suo Dio, per quel Dio ritratto magnificamente nel suo eterno canto di lode e di ringraziamento.

Il Magnificat mariano contiene anche un auspicio grandioso: che nel corso della storia umana i veri interpreti della volontà di Dio, i più grandi artefici della reiterazione temporale della sua opera salvifica, i suoi più fedeli alleati, possano essere sempre rinvenuti non tra ricchi e potenti, inevitabilmente più portati ad occuparsi di beni materiali, ma appunto tra coloro che hanno bisogno solo di Dio, che confidano esclusivamente in Dio per poter soddisfare le proprie necessità materiali e spirituali.

Maria, come Cristo, ama tutti, ma ama con particolare trasporto coloro che sono più pronti di altri ad offrire la propria vita per il Signore, che sono più di altri predisposti a ringraziarlo dell’immenso amore che egli, insieme alla sua inseparabile madre, elargisce loro ogni giorno in modi sempre diversi.

Anche oggi, anche in questo momento, Maria sta cercando alleati audaci e intrepidi che condividano i suoi stessi disegni d’amore: in particolare ne sta cercando uno, anzi una perché si tratta di una giovane donna che abita in una piccola e bella città dell’Italia settentrionale. Il suo nome è Marianna, figlia di Martino, uomo dalla fede granitica e grande e umile cantore di Dio, e di Susanna, credente sincera e operosa.

Martina è una ragazza intelligente e sensibile, forse leggermente introversa e timida anche se sorridente e dotata di una gentilezza solare, volenterosa, colta e aperta alla vita. Anche in virtù dell’educazione spirituale e religiosa ricevuta da papà Martino e mamma Susanna, ha la mente e il cuore protesi verso una dimensione trascendente dell’esistenza, e più precisamente verso lo sguardo infinitamente misericordioso di Gesù, pur essendo totalmente immersa in concrete e impegnative occupazioni quotidiane.

Ora, Marianna è stata visitata da Maria: è stata visitata non in un momento di gioia o in un giorno di normale vita quotidiana, ma in una circostanza molto triste e drammatica della sua ancor giovanissima esistenza, vale a dire dopo essere stata colpita da un tumore al cervello. Marianna non se n’è accorta subito, ma fu allora che Maria decise di perorarne presso Dio la difesa dal male fisico, e forse anche dal male morale che avrebbe potuto derivarne, che l’aveva colpita. Conoscendone le potenzialità spirituali, Maria aveva avuto l’ardire di intervenire a suo favore, in opposizione a quei processi biologici di natura maligna che ne stavano abbreviando implacabilmente e troppo prematuramente la vita, per trasformarla lentamente in una docile e appassionata testimone dell’amore divino per le sue creature.

Marianna qualche anno fa cominciò a sottoporsi a un calvario fatto di delicati interventi chirurgici, non sempre peraltro eseguiti nell’azienda ospedaliera della sua città ma anche altrove, al fine di rimuovere la causa del suo malessere fisico, e da quel momento, lentamente ma con una progressione attestata dai periodici controlli clinici, le sue condizioni di salute cominciarono a migliorare. Ovviamente chi osservi dall’esterno questa vicenda si trova dinanzi al classico bivio: merito della scienza o intervento provvidenziale dall’alto?

Si può provare ad agevolare la risposta. Nel corso di questa prova dolorosa, Marianna non sarebbe rimasta sola, perché all’intenso e inesauribile ma non scontato affetto dei suoi genitori per lei si sarebbe presto aggiunto quello sincero di tanta gente della sua città e persino di alcuni sconosciuti che nell’ombra si unirono alla preghiera di familiari, di amici e conoscenti.

So per certo che uno di questi sconosciuti rivolse a Maria questa preghiera totalmente disinteressata e intrisa solo di schiettissima fede: “Madre, tu che hai soccorso e dato tanto amore a uno come me che sembrava irreversibilmente avviato sulla via della perdizione, tu che mi desti inspiegabilmente facoltà di chiederti qualunque cosa in Cristo Gesù, tu che hai punteggiato di grazie sorprendenti e talvolta persino non esplicitamente richieste la mia esistenza di uomo ancora peccatore ma rinato alla grazia di Dio, tu che hai voluto essere il mio costante conforto e il mio sicuro riposo, prenditi cura di Marianna, giovane buona e timorata di Dio, guariscila dalla sua grave infermità e, se sai che ha bisogno di realizzarsi umanamente anche in quanto moglie e in quanto madre, fà che proprio in quest’ora di sconforto ella possa trovare al suo fianco un giovane integro, capace di condividere la sua stessa fede in Cristo, di amarla teneramente per tutta la vita e di darle anche la gioia della maternità.

Madre Santissima, sarei felice se Marianna fosse stata prescelta per glorificare il Signore e la sua santissima Madre con la sua stessa vita, ma sono comunque certo che tu saprai fare di lei un gioioso, umile, prezioso e degno strumento della misericordia divina”.

Oggi Marianna, che non può non sentirsi immensamente amata  dalla sua Mamma e dal suo Padre celesti, sembra essere sulla via della completa guarigione ma, nel frattempo, dopo essersi innamorata di un bravo e generoso giovane di nome Daniele altrettanto innamorato di lei, sta anche per convolare a nozze, che saranno celebrate nella Cattedrale della sua città il prossimo 16 maggio: sotto lo sguardo benedicente di Maria e del suo figlio divino Gesù! Quel giorno ormai prossimo, i suoi genitori, i suoi amici e conoscenti, non faranno alcuno sforzo per dire commossi e riconoscenti: “Grazie Maria, grazie Gesù!”.

Forse anche lo sconosciuto di cui sopra parteciperà al banchetto eucaristico e al successivo festoso banchetto nuziale, per gioire, per pregare e ringraziare di tutto, ancora una volta, la Santissima Trinità e colei che sempre proficuamente intercede presso di essa.

Ma, posto che il racconto qui fatto riproduce fedelmente fatti realmente accaduti anche se per motivi di privacy sono stati sostituiti i nomi delle persone coinvolte e della loro città con nomi immaginari,  l’osservatore esterno sarà ora nella condizione di rispondere in modo più agevole alla domanda precedentemente posta: merito della scienza o intervento provvidenziale dall’alto?