Il mistero dei cinque segreti di Gallinaro*
Da alcuni decenni assistiamo a una proliferazione di apparizioni, locuzioni, stimmate, emografie, e più in generale fatti straordinari, mariani o meno, veri o presunti. Un caos, nel quale si fatica a trovare la giusta strada, complice un’informazione ormai esplosa sul web, dove il confine tra il vero e il verosimile è pressoché annullato. I richiami alla vigilanza sono indispensabili, anche perché nelle stesse Sacre Scritture è detto che “anche satana si maschera da angelo di luce”.
Tra i casi più controversi – e non conosciuti a tutti – c’è quello cosiddetto del “Gesù Bambino di Gallinaro”, in provincia di Frosinone, uno tra i 9.000 degli ultimi anni. Tutto nasce attorno alla figura di Giuseppina Norcia, nata nel 1940. Secondo i racconti, a due giorni dalla sua prima comunione “d’un tratto ella vide apparire e scendere dal cielo una nuvoletta soffice e luminosa, sulla quale era adagiato dormiente un pargoletto di sovrumana bellezza. Era Gesù Bambino. La nuvoletta si fermò a circa un metro dalla piccola veggente. Gesù apri gli occhi, che erano di incomparabile dolcezza, la fissò e le sorrise”.
La vita di Giuseppina scorre normalmente, si sposa, mette al mondo due figli. Poi, il 16 maggio 1974, il secondo presunto avvenimento: avvolti dalla luce, le appaiono Gesù (non più bambino), la Madonna e san Michele, che le annunciano – dice – la missione di salvezza che dovrà compiere. Da lì in poi le visioni di Cristo e Maria si susseguiranno, accompagnati a volte dalla santa martire Mesia. La Vergine avrebbe detto alla veggente: “Dopo i Sacramenti della Confessione e della Comunione non c’è altro mezzo… Pregate per la conversione dei poveri peccatori”.
Sempre secondo la donna, lo stesso Gesù l’avrebbe invitata a costruire una cappellina nel luogo di apparizione, cosa che avviene nel 1976. A partire da quel momento cominciarono le visite, poi i pellegrinaggi, sempre più numerosi. Giuseppina avrebbe ricevuto messaggi soprannaturali in maniera abituale, fino al 5 luglio 2008, quando viene stroncata da un collasso cardiocircolatorio in seguito a una crisi polmonare. Non prima però di aver avuto il tempo di annunciare eventi sconvolgenti, catastrofi naturali, morti e sofferenze che avrebbero annunciato “il regno dei giusti” e una “nuova Gerusalemme”.
Sul fenomeno, la Chiesa è sempre stata molto prudente. Sul tenore mite di Giuseppina e sulla docilità della donna rispetto alle indicazioni della Curia non ci sono sostanzialmente discussioni, fa invece pensare il business che si è creato dopo, e – soprattutto – la costituzione di un cosiddetto gruppo di preghiera nella “Nuova Gerusalemme”, come è stato chiamato il luogo di culto. Una denominazione inaccettabile, per la Chiesa, perché in contrasto con i dati della Rivelazione, e palesemente inquietante per il suo contenuto millenaristico.
A questo si deve aggiungere che l’” eredità” della veggente è stata presa dal genero, Samuele, che ha continuato l’opera di proselitismo intorno alla figura di Giuseppina. Alcuni messaggi, riportati da testimoni oculari delle riunioni, sono di tenore particolarmente inquietante: Dio non sarebbe più in chiesa, dunque inutile andare alle funzioni o ai sacramenti se non eseguiti nella cappellina di Gallinaro; anche i matrimoni andrebbero consacrati lì. Messa in discussione anche la figura del Papa e dei veggenti, o presunti tali, di altri santuari o zone del mondo. Gallinaro, poi, viene visto – in chiave millenaristica – come luogo salvifico-apocalittico.
Ecco perché la Chiesa è scettica su ciò che sta accadendo. Per non parlare dell’aspetto business, secondo alcuni uno schiaffo alla purezza della devozione. Se è vero infatti che non sono mai state chieste offerte, è altrettanto vero che un flusso di denaro arrivi per la “Casa Serena del Bambino Gesù”, una Onlus costituita “per volere divino” nel febbraio del 2001 il cui obiettivo è quello di realizzare una struttura di accoglienza per tutti coloro che giungono alla “Nuova Gerusalemme”.
Infine: “Tanti segreti mi ha detto Gesù, ma ancora non li posso rivelare”, disse in un’intervista concessa alla Rai. Cinque, in particolare, che – a suo dire – avrebbe dovuto svelare a tempo debito. Ma la sua dipartita ha impedito che ciò avvenisse. Creando, diciamo così, un ultimo mistero: perché se le erano stati rivelati messaggi divini da comunicare al mondo è stata “chiamata” prima che riuscisse a dirne almeno uno, impedendo così che si realizzasse un progetto deciso da Gesù stesso?
E’ innegabile che Gallinaro sia una “grande luogo spirituale”, viste le migliaia di fedeli che si accostano ai sacramenti e partecipano alle funzioni, ma altro è dire che sia un “luogo di spiritualità”, tenuto conto dell’inquinamento millenaristico e miracolistico della vicenda, con elementi settari evidenti. In sostanza, i gruppi di preghiera per Gesù bambino possono essere visti come una genuina espressione di fede, che però va riportata nell’alveo della dottrina, con i suoi insegnamenti e l’autorità del suo Pontefice. Diversamente, è difficile sostenere di essere con Cristo ignorando, o peggio, la sua Chiesa.
* Pubblicato in "In Terris" del 18 ottobre 2015