Intervista immaginaria a Maria

Scritto da Chiara Veneziano (ragazza di anni 15) on .


Su un sito delle Edizioni Paoline, ho trovato un’intervista immaginaria che alcuni ragazzi fanno a Maria di Nazaret. Essi le chiedono dove viva e di parlare loro del suo paese. E Maria naturalmente risponde che vive a Nazaret, un piccolo borgo della Galilea composto da qualche centinaio di abitanti. Le case di questo borgo sono scavate nella roccia, ella dice, e tutti si recano a prendere l’acqua per i bisogni domestici all’unica fontana che in esso si trova. Si tratta di un borgo piuttosto povero, dove però si vive abbastanza bene e tutti si conoscono e si aiutano reciprocamente. Anche nella sua casa, racconta Maria, c’è una grande collaborazione: lei stessa aiuta la madre, macina il grano, va a prendere la legna e l’acqua per cucinare. Inoltre, si prende cura degli animali domestici.

Quando poi i ragazzi chiedono a Maria di parlare un po’ di sé, ella dice con molta naturalezza che le piacciono le cose belle come la natura, la musica, la danza, i bambini, il cielo stellato che, se fosse possibile, non smetterebbe mai di guardare e contemplare. Maria confessa anche di curare molto l’ordine e la pulizia della propria casa e di tenere molto al fatto che coloro che vanno a farle visita, parenti o amici, respirino in essa e in particolare nella sua stanzetta profumo di pulito.

“E gli altri cosa dicono di te?”, le domandano poi i ragazzi. Maria con un sorriso risponde di sentirsi una donna molto fortunata essendo molto amata da tante persone, essendo apprezzata sia per la sua bellezza sia per la sua affabilità, sia anche per la sua sincerità e la sua franchezza per mezzo di cui, senza voler in nessun modo primeggiare, è portata a dire sempre quel che pensa, ad esprimersi in spirito di verità, a non tacere tutte le volte che sa di poter comunicare qualcosa di utile agli altri. Il che significa che non si sente affatto una conformista disposta a pensare e a fare quel che pensano e fanno tutti per pura e semplice abitudine.

I suoi amici, rivela Maria in questa intervista immaginaria ma forse non molto dissimile da quella che ella avrebbe potuto realisticamente rilasciare a qualche ragazzino del suo tempo, dicono di lei che sa ascoltare i suoi interlocutori, che non interrompe sino a quando non abbiano finito di parlare, e che cerca di farsi sempre un’opinione precisa di persone e situazioni prima di esprimere un giudizio, per evitare di dare giudizi inesatti o manifestamente sbagliati e affrettati. Al tempo stesso, qualcuno talvolta le fa notare di essere molto riservata, benché tutti coloro che la conoscono bene sappiano che ella sia molto misurata e mite, molto attenta e delicata verso quanti abbiano necessità di aiuto, di un conforto, di un sorriso o di un tenero gesto di amicizia e solidarietà. Se per esempio un’amica è ammalata, continua a dire Maria, lei va a trovarla e, se è in difficoltà e ha bisogno di aiuto, glielo offre senza aspettare che glielo chieda.

“E il tuo tempo libero, Maria, come lo trascorri?”, incalzano i ragazzi. Maria spiega di non disporre di molto tempo libero perché molto impegnata nelle faccende domestiche in casa propria; tuttavia non disdegna di chiacchierare con le sue amiche quando si incontrano nei pressi della fontana del borgo e di divertirsi in occasione delle feste religiose, nel corso delle quali canta, balla e imbandisce la tavola di pietanze succulente e vini raffinati. Maria dice di amare in particolare i matrimoni perché tutti i paesani sono invitati a parteciparvi anche e soprattutto per prendere parte alla gioia degli sposi e alla nascita di nuove famiglie.

Tutto ciò rientra in una precisa formazione religiosa, giacché Maria tiene a precisare di aver appreso in sinagoga che Dio ci vuole felici e non ama i musi lunghi, le persone troppo chiuse in se stesse ed incapaci di partecipare della altrui felicità per cose assolutamente legittime e gradite a Dio stesso. Peraltro, Maria confessa candidamente di essere innamorata di un giovane di nome Yoseph, che fa il carpentiere, è molto creativo e non manca mai né di preoccuparsi degli altri né di fare il bene; un giovane che ne contraccambia con molta gentilezza i sentimenti affettuosi e che le piace principalmente per la sua capacità di onorare gli impegni presi e di confidare incondizionatamente in Dio.

A questo punto un ragazzino dice a Maria che tutti sanno come ella sia piena della grazia di Dio dal momento che Dio stesso è rimasto affascinato dalla sua bellezza. Maria sorride senza rispondere, ma alla successiva domanda del ragazzino che le chiede quali siano i suoi sogni ad occhi aperti, risponde decisa che vorrebbe vivere in un mondo migliore e più giusto e che vorrebbe contribuire al suo miglioramento con le sue qualità e le sue attitudini. In un mondo in cui vorrebbe anche sposarsi ed avere dei figli, anche se si sente cosí attratta da Dio che non sa se le sarà mai possibile fare questo passo insieme al suo Giuseppe.

Quando i ragazzi le domandano quanto ella creda in Dio e se preghi molto, risponde: “Credo molto in Dio e non posso fare a meno di pregarlo continuamente. Mi hanno insegnato che si chiama Jahvé e che si prende cura del nostro popolo e io ci credo, perché vedo che ogni giorno si prende cura di me e lo ringrazio per questo…Cerco di non lamentarmi se c’è qualcosa che non mi piace. Mi attrae molto il Signore perché è un Dio misericordioso e in lui scorgo amore e compassione per tutti. Se mi chiede di cambiare qualcosa di me, sono disposta a farlo…Sarei disposta a farlo, anche se mi chiedesse qualcosa di inaspettato. A me piace potergli dare una mano, egli lo ha fatto sempre con il nostro popolo. Se mi chiedesse di aiutarlo lo farei, perché quando ha voluto cambiare le situazioni e la storia, egli lo ha fatto sempre collaborando con gli uomini e le donne”.

E’ un’intervista immaginaria. Ma fino a che punto immaginaria? Un giorno lo sapremo.