Maria, l'Islam e la storia

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

Non solo Maria nell’Islam o secondo l’Islam ma soprattutto Maria e il suo rapporto o nel suo rapporto con l’Islam secondo riferimenti storici ben precisi. Questo è il tema del presente articolo. Maria di Nazaret (in arabo Maryam) gode presso l’Islam, e più esattamente nel Corano, di un eccellente status spirituale. Ella viene descritta come vergine purificata ed eletta da Allah tra tutte le donne del mondo, come “la più veritiera” tra tutte le donne, come colei che ha ricevuto uno "spirito divino": in sostanza viene annoverata tra coloro che, dopo i Profeti e dunque dopo lo stesso Maometto, sono più vicini ad Allah e dunque anche più capaci, rispetto alla gran massa di credenti ordinari, di conoscere più intimamente la realtà divina e la stessa realtà del mondo e di illuminare anche la mente ed il cuore degli altri. Tuttavia, il Corano si preoccupa di sottolineare l’umanità di Maria, in contrasto con alcune concezioni ereticali cristiane dell’epoca che la elevavano ad un rango quasi divino. Su questo punto esso non sarebbe mai stato contestato dalla stessa ortodossia cristiano-cattolica che ha sempre insegnato come Maria, sebbene sia una figura biblico-evangelica certamente degna di essere esaltata, sia e resti pur sempre una creatura.

Poiché Gesù Cristo, per i musulmani, non è figlio di Dio, anche Maria, pur riconosciuta vergine per quanto riguarda la sua maternità (madre del semplice “profeta” Gesù) non può essere considerata Madre di Dio. Per loro, la Madre di Dio è semplicemente “Nostra Signora Maria” e non esiste una preghiera di intercessione rivolta a Maria, come avviene per i cattolici, essendo tutte le preghiere islamiche rivolte a Dio ovvero ad Allah. Questa è la posizione dell'ortodossia islamica, perché poi a livello popolare i musulmani, specialmente le donne, visitano molti santuari mariani: in Egitto, a Damasco in Siria, in Libano, in Turchia a Efeso (Izmir) dove si trova secondo alcune antiche testimonianze la “casa di Maria”, ad Algeri e in Indonesia, cui si devono aggiungere alcuni santuari europei, come per esempio quello di Lourdes o di Loreto in Italia, in cui non di rado affluiscono diversi gruppi di pellegrini islamici.

Tuttavia, tra i titoli riconosciuti dal Corano a Maria, manca quello che per i cristiano-cattolici è il titolo più importante: il suo essere Madre di Dio (teotòkos). E’ difficile dire in che conto tenga Maria, dal suo trono celeste, il pur ammirevole apprezzamento islamico verso la sua persona, ma è certo che ella mai potette e potrà gradire il disconoscimento del Figlio come Figlio unigenito di Dio stesso. E, benché storicamente parlando possa apparire azzardato ritenere che anche o soprattutto per questo Maria non si sia mai mostrata benevola verso i popoli islamici intesi come comunità religiosa (“umma”) e non già verso i loro aderenti intesi nella loro singolarità, la fede cattolica si spinge a cogliere, nelle numerose e difficili guerre di difesa sostenute nei secoli dai cristiani europei per neutralizzare i terribili e reiterati attacchi militari degli islamici contro l’Occidente, un segno della speciale benevolenza di Maria verso il vero popolo di Dio che, pur aperto a tutti gli altri popoli, è quello che proclama la sua fede non già in un fantasioso ed implacabile Dio chiamato Allah ma in Gesù Cristo, figlio unigenito di Dio e seconda santissima Persona di un unico e trinitario Essere divino.

Infatti, non c’è battaglia o guerra che l’Europa cristiana abbia sostenuto contro gli eserciti islamici che non si sia conclusa con una disfatta o con una ritirata di quest’ultimi. Molto efficace in proposito è il quadro storico proposto da Patrizia Stella in alcuni siti religiosi su cui scrive: sembra che nel 732, dopo aver sconfitto i musulmani a Poitiers, Carlo Martello attribuisse alla Madre di Dio, anche se qualcuno sostiene all’arcangelo Gabriele, la vittoria conseguita in un sabato del mese di ottobre e, in segno di riconoscenza, fondasse gli Ordini cavallereschi dedicandoli proprio a Maria; è un fatto che nel 1240 e nel 1481 i sovrani di Spagna riuscirono ad allontanare i “mori” dall’Europa dopo essersi affidati insieme a tutto il popolo alla Madre celeste; è un fatto che nel 1571 le poche e male equipaggiate navi cristiane riuscirono a battere le potenti flotte turche dopo che il papa Pio V aveva chiesto di recitare il Santo Rosario a tutti i cristiani; «a Vienna nel 1683 il papa Innocenzo XI prescrisse a tutti i conventi e le chiese di implorare il favore di Maria Vergine perché si trovasse il comandante giusto contro l’avanzata dei turchi, ormai arroccati sulle colline di Vienna, pronti per il decisivo attacco. In quella stessa circostanza Giovanni III Sobiesky, re della Polonia si sentí ispirato ad andare a Vienna deciso a guidare la battaglia. Prima di scendere in campo, partecipò come chierichetto alla Santa Messa celebrata da padre Marco d’Aviano (che è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II) implorando l’aiuto di Cristo per intercessione della Madonna. Si narra che quando padre Marco dall’altare alzò il crocifisso sulle colline circostanti, i cristiani scesi in campo, sentirono una forza inaspettata che mise in fuga i turchi in modo strepitoso e del tutto inspiegabile, visto l’esiguo numero delle truppe cristiane e il loro immenso terrore davanti alla ferocia dei turchi disposti a tutto»; «a Belgrado il 15 agosto 1717 Eugenio di Savoia fermò l’avanzata turca dopo essersi consacrato alla Madonna e averle offerto le sofferenze di tutte le sue truppe» (ivi).

Da queste vicende, sembrerebbe potersi desumere che i credenti islamici non trovino molto ascolto né presso Dio né presso Maria, anche se la misericordia divina e quella della Regina celeste non cessa di esercitarsi su tutti quei credenti islamici che avvertano un bisogno di profondo cambiamento interiore e di conversione ad un Dio molto più simile a colui che lo ha rivelato, vale a dire a nostro Signore Gesù Cristo, che non ad un "profeta" impostore come Maometto. D’altra parte, l’aiuto sovrannaturale della nostra Madre celeste alla cristianità europea nei riguardi della costante spinta islamica antieuropea ed antioccidentale non è affatto scontato o garantito per sempre ma commisurato, seppure in misura strabocchevole, alla forza spirituale che, attraverso la fede, la preghiera e una dignitosa condotta di vita, la stessa cristianità saprà opporre oggi e nel prossimo futuro sia ad una più subdola e apparentemente meno aggressiva volontà di conquista islamica, sia ai reali processi di disfacimento che in Occidente e in Europa si stanno verificando.

E’ qui possibile concludere con le parole forse un po’ forti, ma sicuramente utili ed efficaci, di Patrizia Stella: «come nel Vecchio Testamento Dio ha permesso che il popolo eletto venisse fatto prigioniero e deportato in Babilonia a causa delle sue ripetute infedeltà, cosí ora noi ci troviamo di fronte ad una alternativa che, ci piaccia o meno, segnerà il nostro futuro: o siamo fedeli a Cristo, e a “Cristo Crocifisso”, senza timore di rendergli testimonianza esponendolo» e adorandolo concretamente «nelle nostre case, nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi di lavoro, oppure la conseguenza inevitabile non sarà certo quella di vivere pacificamente in uno Stato “laico”, cioè libero da tutte le religioni o tradizioni, come vorrebbero farci intendere certi nostri politici» tecnici, «ma finiremo inevitabilmente schiavi di uno Stato teocratico, che sarà la tirannia peggiore di tutte quelle forme di totalitarismo che hanno sconquassato l’Europa, soprattutto dell’Est, in questo secolo appena passato. Purtroppo in tutto questo non siamo incoraggiati nemmeno dagli uomini di Chiesa che tacciono perché pare non si rendano conto della gravità del momento storico presente!».

Dobbiamo dunque armarci di fede sincera e di incondizionata volontà di servire Cristo, pur con i nostri peccati e i nostri limiti ordinari, al fine di poter mettere ancora una volta le nostre vite e la vita di quelli che verranno nelle mani misericordiose della beata Vergine Maria.