Maria mediatrice di tutte le grazie

Scritto da Romolo Valenziano on .


Non si vede perché a Maria, in quanto “piena della grazia” divina e madre di Cristo, non si dovrebbe riconoscere, come alcuni cattolici ancora sostengono, la funzione di intermediatrice di ogni grazia e di tutte le grazie, funzione che non viene certo a collidere con l’unica mediazione di Cristo tra Dio e gli uomini. A volte, per voler essere troppo scrupolosi sul piano teologico, si rischia di non cogliere il senso più elementare di certe cose, specialmente quando siano, come in questo caso, cose di vitale importanza per la nostra stessa fede.

Maria, già su questa terra, intervenne presso il Figlio chiedendogli di soddisfare le necessità di una coppia di sposi rimasta senza vino a Cana. E’ vero che, in quella circostanza, il Signore le ricordò i piani di Dio non coincidono necessariamente con le esigenze umane, ma, avendo poi dato seguito alla richiesta della madre, riconobbe di fatto il potere di intercessione di quest’ultima tra Dio stesso e gli uomini, e tale riconoscimento sarebbe stato significativamente confermato e sigillato per l’eternità da Cristo moribondo sulla croce allorché disse a Maria che sarebbe stata madre dell’umanità e a Giovanni che, come più elevata espressione dell’umanità sofferente, si sarebbe dovuto prender cura di lei includendola tra i suoi affetti più cari e più preziosi.

Se dunque Maria, per volontà di Cristo-Dio, fu intermediatrice in terra, perché mai non dovrebbe continuare ad esserlo anche in cielo con un ulteriore potenziamento anzi del suo potere di ottenere grazie da Dio a favore delle creature ancora peregrinanti in questo mondo? Non possono esserci dubbi sul fatto che Maria in Cielo conservi la sua funzione di mediatrice attiva ed efficace (intercedente) per la salvezza degli uomini. Il che ovviamente non toglie che Maria rimanga sempre "a lato" di Gesù, a Lui dipendente, sebbene sia superiore a tutti i membri della Chiesa.

Tuttavia, sia pure per volontà di Dio, Maria occupa un posto privilegiato tra Gesù Cristo e l’umanità, per cui è del tutto legittimo e doveroso che la nostra preghiera sia rivolta alla sua intercessione e alla sua eterna opera di mediazione tra la volontà del suo e nostro Signore e le nostre terrene e contingenti necessità materiali e spirituali.

Maria è una figura centrale nella storia della Chiesa non solo perché madre di Cristo e della Chiesa stessa ma anche per via di questo straordinario ruolo, conferitole dal suo figlio divino, di poter ottenere da Dio atti misericordiosi e grazie che nessuna creatura, né terrena né celeste, potrebbe ottenere senza la sua mediazione materna. E’ ciò che focalizzava molto bene san Bernardo di Chiaravalle con queste parole: «Tale è la volontà di Dio che volle che tutto sia ottenibile mediante Maria. Se…otteniamo una speranza, una grazia, un dono nella salute, si sappia che ciò ci viene direttamente dalle sue mani».

Ma bisogna precisare che quanto sopra non è da intendersi nel senso che Dio non conceda grazie senza l’implorazione esplicita dell’intercessione di Maria, bensí nel senso che in ogni caso nessuna delle nostre preghiere può essere soddisfatta senza l’appoggio dell’intercessione di Maria, per cui, nel caso in cui uno preghi con l’intenzione di escludere deliberatamente tale intercessione dalla sua preghiera, è molto probabile che la sua preghiera non venga accolta o soddisfatta.

Come è stato ben spiegato: «Questa dottrina neppure vuol significare che l’intercessione di Maria sia universalmente necessaria per affermare Cristo e far valere la Sua intercessione per noi, come se Lui non fosse disposto a farlo sempre. Maria appunto non “convince” suo Figlio ad intercedere per noi, giacché Lui conosce tutto ciò di cui abbiamo bisogno e ci guarda sempre con amore e attenzione. Il senso corretto della dottrina dice che, secondo l’ordine stabilito da Dio, il merito dell’intercessione di Cristo non favorisce nessuno senza che al tempo stesso non intervenga l’intercessione di Maria» (Don Anderson Alves, Maria è mediatrice di tutte le grazie?, in “Zenit” dell’11 maggio 2014).

Pertanto, «data la posizione di Maria nel regno della grazia e la sua collaborazione costante con Cristo in ogni opera misericordiosa sul corpo mistico, la Vergine deve essere considerata una collaboratrice tanto normale e costante, cosí come lo è il cuore che coopera con la testa influenzando e partecipando alla vita di ogni altro membro. L’immagine del cuore esprime che la comunicazione della grazia, mediante la sua propria attività, continua attualmente in Cielo» (ivi). E infine: «l’intercessione di Maria è un mezzo comune e necessario per la salvezza di tutti gli uomini. Cosa che invece non accade con nessun altro santo. L’invocazione di Maria ha un significato diverso dall’invocazione dei santi, essendo superiore a tutti loro, come si evince da ogni preghiera cristiana.

Per tutti questi motivi si può affermare senza timore e con buone ragioni teologiche che Maria è intermediatrice di tutte le grazie. In tal senso, risulta esatto quanto affermato da San Luigi de Montfort: “Dio Padre raccolse tutte le acque e le chiamò mare; riunì tutte le grazie e le chiamò Maria. Questo Dio così grande ha un tesoro, un deposito ricchissimo, dove chiuse tutto quanto c’è di bello, brillante, raro e prezioso, sino al suo proprio Figlio; e tale immenso tesoro è Maria, che gli angeli chiamano tesoro del Signore, e dalla cui pienezza gli uomini si ricolmano d’ogni ricchezza”» (ivi).