Preghiera di anonimo
Se, con tutti i miei peccati e le mie deficienze, ho accolto il Verbo nella mia vita e nel mio cuore, per grazia tua Signore; se, quantunque molto imperfettamente uomo, i miei continui ma sinceri pentimenti ti hanno mosso a pietà inducendoti a farmi diventare tua ospitale anche se rischiosa dimora; se, per quanto debole e stolto, hai voluto usarmi come umile ma arroventato strumento di contrasto nei confronti di superbi e potenti; se hai deciso che la Tua santissima Madre celeste fosse anche la mia mamma, la mia educatrice, la mia protettrice, la mia ispiratrice, aiutandomi ad affrontare tutte le fatiche e le angosce quotidiane e a fronteggiare momenti di duro travaglio interiore che sembrano non passare mai; se quello che ti dico non è frutto di illusione, né di presunzione e di mistica esaltazione, ma rispondente agli stessi gemiti del tuo Santo Spirito che si manifestano dentro di me, porgi l’orecchio Signore a queste mie parole e intendi il mio lamento.
Le persone che incontro quotidianamente sono bisognose di amore ma spesso, non tutte, anche riluttanti ad ascoltare la verità, la tua verità, che potrebbe lenirne sofferenze e contrasti interiori e consentire loro di rendere più virtuoso il loro rapporto con il prossimo, soprattutto con il prossimo da cui potrebbero ricevere per mezzo tuo più comprensione ed amore e con il prossimo cui potrebbero sentire di poter e dover dare più amore se fossero capaci di recepire gli impulsi del Tuo Santo Spirito.
Potrebbero cominciare ad amare, visto che forse non hanno mai amato, e ad essere amati, visto che forse hanno sempre sperimentato surrogati di amore. Ma, poiché sono troppo dure di cervice pur ritenendo di essere mentalmente aperte e troppo chiuse di cuore pur essendo dedite ad opere pie, esse non si accorgono mai di avere a portata di mano concrete opportunità di guarigione, fortificazione e santificazione.
Ti chiedo: come faccio io ad essere tuo testimone? Se le sollecito a vedere le cose in un modo nuovo, rischio di essere tacciato di presunzione; se rinuncio a proferire parola, restandomene chiuso nella mia riservatezza, passo per superbo; se esprimo con franchezza il mio parere su comuni cose spirituali ed ecclesiali, il più delle volte i fratelli e le sorelle con cui interloquisco tendono a risentirsi o ad offendersi; se non partecipo, per un puro bisogno interiore, ad attività e incontri rituali della comunità parrocchiale o diocesana, percepisco l’implicita accusa di essere un isolato o troppo ostentatamente ricercato.
Ora, là dove io sia davvero in difetto, ed è probabile che capiti spesso, correggimi Signore, ma se quel che ti dico, al di là dei miei innegabili limiti e delle mie colpe giornaliere, esprime principalmente un disagio spirituale non meramente soggettivo ed arbitrario, fammi capire cosa e come posso fare per meglio servirti e per essere più incisivamente vicino ai bisognosi.
Inoltre, mio Signore, Tu sai che mi tocca talvolta di interloquire anche con veri e propri bugiardi che, pur di perseguire i propri illeciti interessi, non esitano ad imbrogliare persino se stessi: mi devi dare la forza di contrastarne efficacemente lo spirito di menzogna ma anche la capacità di perdonarli continuamente, sino a quando non si decidano, bruscamente sollecitati dai tuoi amorevoli e paterni rimproveri, a cambiare vita. Me la devi dare Tu questa forza, perché mi sento tentato continuamente di seguire vie che Tu non consigli e non approvi.
Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, e non farmi mai mancare il Tuo aiuto perché in troppe cose io sono troppo debole, troppo incline alla collera e al risentimento, per poter vivere dignitosamente senza la tua puntuale e salutare assistenza paterna e per poter anteporre la Tua volontà alla mia senza che Tu me lo conceda.
Fin dal mattino t’invoco e sto in attesa, ben sapendo che non sei un Dio che si compiace del male e che presso di Te né il malvagio trova dimora né gli stolti possono sostenere il tuo sguardo. Sto in attesa fiduciosamente perché molto più di me peccatore Tu detesti chi fa il male per scelta e prima o poi fai perire i bugiardi impenitenti, i sanguinari e gli imbroglioni di tutte le specie.
Ma in tanti momenti, benché anche in questo mondo di stenti e di dolore tu non mi faccia mancare nulla di quanto sia necessario a me e ai miei congiunti e non di rado mi gratifichi spiritualmente, nonostante la mia indegnità, facendomi percepire inattesi e sorprendenti scorci di paradiso, mi sento impaziente e stanco, Signore; stanco anche di essere tale, stanco non solo di non essere come vorrei, perché intuisco che sottoponendomi a questa umiliazione Tu intendi tenermi quanto più e meglio possibile stretto a Te e alla tua infinita misericordia, ma stanco anche e soprattutto di una persistente situazione terrena in cui pare che il male abbia sempre la meglio sul bene, il falso sul vero, l’egoismo sulla carità, l’iniquità sulla giustizia, e in cui gli stessi cristiani sono divisi da modi troppo differenti di intendere e vivere i santi insegnamenti e gli eterni valori che Tu ci hai trasmesso e a cui ancor oggi cerchi di educarci attraverso l’opera della tua Chiesa e l’imprevedibile azione dello Spirito divino.
So che questa stanchezza non deve dominarmi, ma ti imploro Signore: fammi sapere, fammi capire che io per la tua grande misericordia potrò entrare nella tua casa e potrò prostrarmi con innocente e gioioso timore nel tuo santo tempio insieme a tutti coloro che in Te, e non in una falsa e mediocre idea di Te, si rifugiano per esultare senza fine. Proteggi e benedici, Signore, tutti coloro che si sforzano di essere giusti in Te nostro unico e altissimo Salvatore, perché è vero che in Te si allieteranno quanti avranno amato realmente il tuo nome.