Il potere di Maria

Scritto da Francesco di Maria on . Postato in I miei scritti mariani

 

A livello positivo o propositivo, solo un essere umano, Maria di Nazaret, sconosciuta anche agli angeli, ha esercitato, insieme a Dio stesso, un potere inaudito, il potere più grande e sorprendente, ovvero quello “di far nascere Dio nel mondo” (Balthasar), di concepire l’infinito in modo verginale e metterlo al mondo.

La figura di Maria da una parte è la figura di una debolezza umana che rovescia la logica del potere, secondo la logica dell’agire divino che, com’è noto, sceglie «ciò che nel mondo è debole per confondere i forti o i potenti», entrando interamente nella vita di persone storicamente marginali, ma dall’altra proprio la sua piccolezza, la sua insignificanza sociale, il suo fare esclusivo affidamento su Dio, vengono trasformate da quest’ultimo in prodigiosi strumenti di potere, in virtù talmente taumaturgiche da  realizzare opere grandi e per certi aspetti non meno grandi delle stesse opere divine.

Maria è debole anche in quanto donna che, con vecchi e bambini, nella società ebraica è emarginata rispetto al centro o al cuore pulsante della vita e delle attività sociali. E’ dunque molto significativo che il suo corpo oltre che la sua anima, in una società in cui generalmente il corpo femminile viene ritenuto impuro ed è oggetto di disprezzo, diventi il “contenitore” della cosa più sacra e dell’essenza stessa non già della mascolinità e quindi del liquido seminale (secondo un’idea, in parte ancora oggi, molto diffusa) ma della divinità e quindi del ben più fecondante spirito divino.

La volontà di Dio era che, per il suo piano salvifico, una donna fosse incondizionatamente sua, distinta anche se non lontana dal mondo, e a meno di non voler sospettare che questo desiderio divino fosse solo una finzione, una patetica messa in scena, Maria, insieme alla grazia, ha acquisito anche l’incontestabile merito umano di mettersi interamente, come nessun altro essere umano è stato e sarà mai capace di fare, al servizio di Dio.

In un certo senso, Dio ha dovuto subordinare la sua volontà alla volontà umana di Maria, fidandosi unilateralmente di lei, non meno di come Maria avrebbe sottomesso la sua volontà a quella di Dio nel corso della sua esistenza terrena, fidandosi ciecamente di lui.

Anche Gesù, di conseguenza, avrebbe riconosciuto la particolare importanza di quella donna e di quella madre e, nonostante certi apparenti rimproveri a quest’ultima rivolti, non solo non si sarebbe mai separato da lei ma l’avrebbe addirittura incaricata di affiancarsi in potenza e grazia alla stessa unità-unicità-trinità divina: la Madre di Dio, dopo una vita di amore e fedeltà esemplari per il suo Figlio divino, non poteva non essere chiamata a far parte anche della realtà sovrannaturale del Padre e dello Spirito santo anche al fine di rivestire il ruolo di Madre dell’umanità e, una volta assunta in cielo, persino di Regina delle cose celesti e delle cose terrene.

Maria non poteva immaginare che un giorno sarebbe diventata cosí potente, anche se nella sua effettiva umiltà era venuta magnificando Dio con il carisma del vero combattente di Dio e con i toni ardimentosi che sono propri dei grandi condottieri del popolo di Dio.

Perciò il potere di Maria è concretamente presente e operante anche nella storia dei popoli e degli Stati, perché, a capo di un invisibile e invincibile esercito di angeli, ella, in ogni epoca, ispira i pensieri e le azioni di spiriti liberi e forti in Cristo intervenendo periodicamente attraverso di loro e fino alla fine del mondo, pur senza interferire nelle libere scelte individuali e collettive, in contingenze economiche, politiche o militari, che, sotto la malefica influenza di Satana, potrebbero rivelarsi fatali per la stessa sopravvivenza del genere umano o di determinate comunità umane, come anche in vicende religiose che potrebbero risultare troppo sfavorevoli alla stabilità dottrinaria o alla sicurezza materiale e spirituale della Chiesa. 

Più in generale, Maria è potente perché ormai partecipe dello stesso potere divino, perché ormai delegata fino alla fine dei tempi a veicolare grazia verso le anime, a concedere grazie ai suoi figli e alle sue figlie terreni e ad ottenere la presenza e l’azione costantemente rigenerante e fortificante dello Spirito Santo su di essi. Potente, perché dall’alto riconosciuta per sempre meritevole dello stesso privilegio divino di poter amare l’umanità e ognuno di noi con una intensità pari a quella della tenerezza paterna di Dio.

L’umile “serva del Signore” è cosí potente da risultare escatologicamente predestinata a schiacciare la testa del serpente, che è il nemico più potente di Dio, per mezzo del suo “calcagno”, ovvero attraverso la sua stirpe che ha in Gesù il suo salvifico iniziatore. Maria è più potente del più potente nemico di Dio, di quel nemico diabolico che spesso muove o ispira i poteri e le prepotenze di questo mondo.

Ella ha subíto ma non ha mai temuto il potere e le diverse forme di potere terreno, perché consapevole che l’unico potere degno di essere temuto e amato è quello derivante dalla perfetta e misericordiosa giustizia divina. Questo il potere che lei ha ereditato, che lei misteriosamente continuerà a finalizzare, sia pure attraverso i processi tortuosi e le resistenze molto forti della vita e della storia, alla costruzione del Regno di Dio in terra, che lei gradualmente estenderà ai più fedeli seguaci del figlio suo, ovvero a coloro che non vorranno mai piegarsi, in ottemperanza agli insegnamenti del Cristo, ai violenti e talvolta anche seducenti poteri del mondo.

Il potere di Maria, per motivi comprensibili al credente ma per vie sostanzialmente imperscrutabili, ha finito per fare tutt’uno con il potere di Dio. Converrà tenerne responsabilmente e devotamente conto, perché coloro che, per sua intercessione e per grazia divina, ne potranno e sapranno usufruire, acquisteranno il potere di diventare gloriosi figli di Dio.