Misericordia. Un inedito di Paolo VI*
23 settembre 2016, in L’OSSERVATORE ROMANO
Non è datato ma risale probabilmente agli anni trenta l’inedito di Giovanni Battista Montini sulla misericordia che riprendiamo dall’ultimo numero del bollettino dell’Istituto Paolo VI e che è conservato a Concesio nell’archivio dell’istituzione.
Non basta dire: Dio è Amore, Dio ha amato il mondo; biso-
gna aggiungere: Dio è Misericordia, Dio ha amato un mondo colpe-
vole. Non figli, non semplici creature, ma ribelli, ma in-
grati, ma perduti Suoi esseri ha amato. Esseri che non
erano degni, né utili, né piacevoli, né in sé, né a Lui
buoni.
E quelli più lontani e più miseri, quelli più avversi e
più cattivi, quelli ha amato.
Né quest’amore è stato prodigioso solo in sé e per l’in-
tima felicità di Dio; ma lo è stato anche per gli esseri
immeritevoli che ne sono l’oggetto inesplicabile. È stato
un amore salvatore.
Dio amando il peccatore dà esempio di somma indulgenza,
salvandolo di pari esigenza. Si piega sul male la mi-
sericordia, ma non perché resti tale e perché sia vinta
la giustizia, ma piuttosto perché la giustizia sia ricompo-
sta nei suoi diritti ed abbia la sua rivendicazione. Dio ama
il cattivo non perché tale, ma per farne un buono; e mentre
spinge la tolleranza fino a cancellare le conseguenze
fatali del peccato, restaura l’assolutezza della legge morale
riconducendo in essa il peccatore.
Questo singolare rapporto della misericordia con la giustizia
è uno dei problemi più profondi e più chiaramente risoluti
dal cristianesimo. A nessuno vien nemmeno fatto di pensare
che la misericordia di Dio, annunciata come si deve, e sve-
lata nella sua sorgente e nel suo termine, ch’è l’Amore, sia
corriva col male e indebolisca la forza dell’imperativo
morale; ma piuttosto è a tutti palese ch’essa, ed essa sola,
è capace di ricuperare il bene perduto, di ripagare nel bene
il male compiuto e di generare nuove forze di giustizia e di santità.
* I corsivi sono nostri.